Con un’intervista al Corriere della Sera, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli avvisa la maggioranza M5s-Pd di avere l’intenzione di voler “scatenare il Vietnam” a Palazzo Madama. “È solo l’inizio – avverte – e infatti siamo già partiti anche con l’addestramento dei colleghi del gruppo per un’opposizione dura e senza sconti; oggi c’è stato il primo incontro al quale ne seguiranno altri per esaminare e approfondire insieme, uno a uno, gli articoli del regolamento del Senato e i titoli della Costituzione”.
Si tratta di “bombette tattiche” attraverso l’uso del regolamento parlamentare. “Il problema è che bisogna studiare bene il regolamento... altrimenti si rischiano le imboscate”, aggiunge. “E il Vietnam – precisa Calderoli – può diventare un inferno perché è pieno di trappole”. E i vietcong, del resto, “non ti avvisano prima: così ti ritrovi in fondo a una buca buia senza rendertene conto”. La prima imboscata Calderoli l’ha messa in atto in un momento in cui il Movimento era impegnato nell’assemblea di gruppo che doveva scegliere il nuovo presidente: “È un assaggio – chiosa Calderoli – tanto per capire che la Lega la sua opposizione la sa fare seriamente e con costanza. Anche se qualche collega in commissione si è distratto” ammette.
Spiega Calderoli che l’imboscata in Aula è andata perfettamente a segno perché “noi cinque della Lega eravamo fisicamente in Aula ma non ‘presenti’ perché non avevamo firmato l’apposito registro. Poi in pochi ricordavano che, a norma di regolamento, quando la commissione esprime un parere su un decreto legislativo, che poi non passa per l’Aula, il numero legale si raggiunge con la metà più uno dei presenti”.
“Quindi – aggiunge – essendo la commissione composta da 25 senatori il numero legale è 13”. In verità il blitz ha solo rinviato di poche ore il parere sul decreto legislativo che riguarda la riforma della giustizia contabile, perché la Commissione è riconvocata per stamane alle 8,45. “Ecco – sottolinea Calderoli – vuol dire che nella maggioranza impareranno finalmente a svegliarsi presto”.
A chi, come la senatrice Fedeli gli osserva di remare contro il funzionamento delle istituzioni e a quanti gli obiettano che quando la Lega era n maggioranza, l’opposizione nelle Commissioni si comportava con maggiore fair play, Calderoli ammette, ma ribatte: “Ma ora la musica è cambiata. La maggioranza deve imparare a stare al mondo”.