Con lo sguardo rivolto al traguardo elettorale del 26 gennaio 2020, Stefano Bonaccini dice: “L’Emilia Romagna s’è svegliata. L’Italia non so” per poi aggiungere: “Merito delle sardine, non c’è dubbio”. In un’intervista a la Repubblica il governatore uscente dell’Emilia-Romagna, candidato alla riconferma contro la leghista Lucia Borgonzoni e reduce da una piazza nutrita e che sabato l’ha sostenuto con forza, non sa però dire ancora se il vento è cambiato, però sente che sotto sotto c’è l’orgoglio della regione rossa “che si ribella a chi mette in discussione i suoi valori”.
Secondo Bonaccini “le sardine stanno riempiendo tante piazze nel Paese” e questo “è un bel segnale”, perché si tratta di “piazze di giovani, che non usano un linguaggio di odio” anche se resta però il fatto, sottolinea il governatore, “che in Italia il malessere sociale e l’insofferenza verso la politica sono ancora molto profondi”. Quanto alle “sardine” non sa se a qualcuna di loro chiederà di sedere in giunta, perché “le giunte si fanno il giorno dopo le elezioni” e questo per ora è il momento “di dare risposte sui contenuti, sull’idea di società che abbiamo”. Anche se, puntualizza Bonaccini, con le sardine “su alcuni temi vedo un terreno di convergenza: cultura, scuola, lavoro, ecologia, diritti”.
E così sull’onda di quanto è accaduto in Finlandia dove a capo del governo è stata insediata una giovane donna di appena 34 anni, Sanna Marin, il governatore uscente e in corsa per essere riconfermato, promette che se “nel mio primo mandato feci una giunta di 5 donne e 5 uomini” questa volta “non escludo che le donne possano essere anche di più”. Quanto alle accuse di sessismo lanciate nei suoi confronti dall’avversaria, Bonaccini risponde di non aver “mai attaccato personalmente Lucia”, però poi sottolinea: “Il fatto che Salvini sia sul territorio più di lei è una scelta loro. Non so se sia sessismo, ma non dipende da me”.