Rush finale per la legge sul Biotestamento, nell'Aula di palazzo Madama. Terminata la discussione generale, il Senato ricomincia a trattarla da martedì 12 dicembre. A Palazzo Madama nel pomeriggio si terranno le comunicazioni del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, sul vertice Ue dedicato alla Brexit, anticipate di un giorno rispetto al previsto. Subito dopo si dovrebbe cominciare a votare sugli emendamenti.
Obiettivo del Pd è votare la legge entro la settimana senza modificare il testo licenziato dalla Camera. Sulla carta, i numeri per farlo ci sono visto che la Sinistra e il Movimento 5 Stelle appoggiano la legge, anche se Ap chiede di modificarla, pur lasciando libertà di coscienza. All'orizzonte non c'è, allo stato, l'ipotesi che il Governo possa porre sul ddl la questione di fiducia, anche perché questa potrebbe far venire meno il sì dei pentastellati. Ma il rischio di trabocchetti non manca.
Sono, infatti, oltre tremila gli emendamenti presentati al testo. La maggior parte viene dalla Lega di Matteo Salvini e anche Forza Italia ha annunciato che avrà, in Assemblea, un atteggiamento di forte contrapposizione perché, pur non avendo sul fine vita una posizione ideologica, non condivide le norme così come sono state declinate nel testo. A ciò si aggiunge il fatto che, regolamento alla mano, c'è la possibilità che vengano chieste delle votazioni segrete.
Oltre tremila emendamenti. C'è l'ipotesi 'canguro'
Sulla pioggia di emendamenti sarà innanzitutto la commissione Bilancio di Palazzo Madama a doversi esprimere circa gli oneri finanziari e le coperture. Ha già esaminato un primo blocco di proposte, dichiarando un centinaio di queste prive del requisito e si riunirà di nuovo martedì mattina, alle dieci, per procedere con l'esame.
Quindi sarà la presidenza del Senato e stabilire le ammissibilità e inammissibilità. L'idea del Pd, viene spiegato, è di procedere sugli emendamenti con tutte le votazioni che si renderanno necessarie, ma cercando di contrastare il 'filibustering' - l'eventuale ostruzionismo - magari ricorrendo alla prassi del cosiddetto 'canguro': raggruppando, cioè gli emendamenti uguali o analoghi per cui una volta bocciato il primo decadono tutti gli altri.
"Siamo ad un passo dall'approvazione di una legge importantissima e molto attesa - sottolinea all'Agi la presidente della commissione Sanità, Emilia De Biasi - dovremo fare ogni sforzo perché si approvi velocemente e con la maggiore trasversalità possibile. E' una legge per la vita che non parla di eutanasia. Spero che in ciascun gruppo, anche in quelli che hanno manifestato pareri contrari, ci sia chi deciderà di votarla".