A Matteo Salvini, Silvio Berlusconi rimprovera di avere "avuto anche il coraggio di proporre Di Maio presidente del Consiglio". Nella telefonata a chiusura della convention FI a Viterbo, il leader 'azzurro' rimprovera "ai nostri alleati della Lega, di avere consentito a M5s in 14 mesi del precedente governo di caratterizzare" le politiche dell'esecutivo. Rivendica i quarti di nobiltà del socio fondatore, che stavolta fa pesare le sue quote, oltre al loro conteggio.
A Viterbo Silvio Berlusconi rimette il suo partito al centro della coalizione e ricorda, non troppo velatamente, che, in fin dei conti, è stato lui a sdoganare la destra prima e il leghismo poi. "Forza Italia non 'fa parte' del centrodestra, Forza Italia è il centrodestra, perché il centrodestra l'abbiamo fondato e senza noi cattolici e riformatori sarebbe solo una 'destra destra' che non avrebbe i numeri per andare al governo e che, se per caso, li trovasse non sarebbe capace di governare".
Non cita i partiti né i leader, ma Berlusconi è chiarissimo quando ricorda che "abbiamo dato cittadinanza a una destra democratica e al federalismo, inseriti in centrodestra europeo e credibile". "E questo definisce con chiarezza il ruolo di Forza Italia", scandisce.
"Rappresentiamo in Italia, con orgoglio, la più grande famiglia politica europea, quella della democrazia e della libertà e continuiamo a credere nell'Europa ma pensiamo che sia possibile cambiarla solo dall'interno, con la famiglia dei Popolari", avverte già in premessa.
"Il nostro futuro è dare di nuovo voce a un'Italia che al di fuori di noi non è rappresentata in politica in un'epoca di sovranismo, pauperismo e giustizialismo", è la mission che Berlusconi espone agli 'azzurri' "proprio come nel '94: anche allora sembrava che non ci fosse alternativa alla macchina da guerra della sinistra".
Ora si tratta di dire no "due Italie incattivite e contrapposte, quella del sovranismo e dello statalismo". Gioca su due piani, il Cavaliere. Quello nei rapporti con gli alleati e quello interno. Ed è a tutti che l'ex premier ricorda che "non esiste sinistra liberale, e non credo che Renzi possa crearla, né tantomeno soggetti che hanno spazio solo nel Palazzo della politica".
Alleati ma diversi. "Combattiamo insieme la battaglia del centrodestra ma non la battaglia sovranista". Silvio Berlusconi definisce il campo e rimarca che "quello di Salvini, pur efficace, non è il nostro linguaggio, i nostri contenuti". Insomma, se c'è stata "un'opa di Salvini su Forza Italia è fallita", scandisce. Invece "sulla base di sondaggi e esperienze di buonsenso dico che gli italiani che possono seguirci sono tantissimi, molto più di quelli delle attuali percezioni elettorali", garantisce.
È il riferimento a "quell'altra Italia che chiede soluzioni, non slogan e conflitto perenne", fatta da "milioni e milioni di italiani che chiedono allo Stato di avere le condizioni per lavorare con certezze adeguate e senza continue invasioni di campo, protetti dagli abusi di un Fisco oppressivo e una giustizia arbitraria". A questi italiani, all'area del non voto o di quello fuori delle formazioni maggiori, "noi dobbiamo parlare e far capire che è nel loro stesso interesse tornare al voto e scegliere Forza Italia".