“Bisogna avviare un confronto serio con l'Europa e costruire un canale privilegiato per scorporare gli investimenti green dal debito”. In un’intervista a Il Messaggero il sottosegretario al ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta va dritto al punto mentre è impegnato fino a tarda sera nella messa a punto della legge di bilancio.
Secondo il sottosegretario al Mef, la presidente von der Leyen “ha messo al centro del suo intervento la sostenibilità e indicato le risorse disponibili che, ad di là di ogni altra considerazione, mi sembrano ingenti” ma proprio per questo motivo ritiene anche che sia “opportuno avviare una discussione e immaginare un canale privilegiato per indirizzare nuove risorse” che vadano in questa direzione, “scorporandole dal debito pubblico”. Un’azione che, ovviamente, va fatta “in maniera selettiva, senza strappi”.
Baretta sostiene pertanto l’opportunità che l'Italia, inviti l'Europa a fare un passo ulteriore, entrando nel merito” delle questioni perché se da un lato “sono necessarie delle limitazioni e forme di tutela e garanzia”, dall’altro “bisogna a mio parere andare avanti” dice, spiegando che per esempio i green bond, come sottolineato più volte dal ministro Gualtieri, “possono offrire garanzie precise e finanziare con interventi mirati, non andando a incidere, sul monte del debito”. Questa, dice ancora Baretta, “è la nostra idea”, di fatto “una innovazione importante con obiettivi ben delimitati”.
Quanto alla facilità di convincere Bruxelles a operare in questa direzione, il sottosegretario al Mef afferma che “i margini di manovra ci siano” perché “il discorso della presidente dimostra una grande attenzione al tema”. E tuttavia si tratta. visto anche la portata degli interventi annunciati, “di investimenti ingenti che hanno l’obiettivo di creare una nuova economia, puntando sulla sostenibilità e la difesa dell'ambiente”. Insomma, “un traguardo importante che va assolutamente raggiunto nei tempi indicati dalla Commissione Ue” conclude il sottosegretario che a proposito dello scorporo dal debito degli investimenti green si dice sicuro di poter trovare degli alleati in Europa.
A tale proposito aggiunge: “Abbiamo già stanziato circa 3 miliardi proprio su questo fronte per i prossimi anni” e anche la Francia “mi sembra orientata a scorporare gli investimenti verdi, o almeno una parte di essi, dal debito”. Ribadisce il sottosegretario: “Va avviato un confronto costruttivo e aperto. Con dei paletti ben chiari. Serve, voglio sottolinearlo, una selezione degli interventi. Di certo incentivi sia sul fronte pubblico che su quello dei privati vanno studiati allo scopo di favorire. un processo importante per il nostro Continente”.
Infine, altri interventi che potrebbero essere scorporati dal debito potrebbero essere, secondo il sottosegretario Baretta, il “piano contro il dissesto idrogeologico che ha, come evidente, una grande impatto ambientale” perché “rientra o può rientrare proprio nell'ambito del green deal”. Ma Baretta pensa anche alla necessità di una parte del mondo imprenditoriale “di avviare delle riconversioni industriali imponenti, che ovviamente – dice – vanno favorite proprio perché legate ai temi dell'ambiente»”.