Steve Bannon sarebbe pronto a sfidare George Soros e scatenare una rivoluzione di destra in Europa. È quanto riporta il sito americano Daily Beast in un lungo articolo in cui, citando direttamente Bannon, spiega che l'ex stratega di Donald Trump sta per lanciare una fondazione in Europa per rafforzare le destre europee. Si chiamerà Il Movimento (The Movement, il nome in inglese), e, secondo il sito Bannon spera che "diventi la guida di una rivolta populista di destra in tutto il continente a partire dalle elezioni del Parlamento europeo la prossima primavera".
The Movement, spiega Bannon, diventerà per i partiti populisti e di estrema destra una "fonte centrale di sondaggi e per indirizzare la comunicazione, individuare soggetti che siano in grado di elaborare la strategia politica raccogliendo i malumori di destra che si stanno diffondendo in tutta Europa, in molti casi senza strutture politiche professionali o budget significativi". Bannon vuole organizzare quindi questi "malumori di destra" e renderli strutturati. Perché Bannon la immagina come un movimento anti Soros? L'ambizione dell'ex consigliere del presidente Usa è che la sua organizzazione si opponga all'impatto della Open Society di Soros, che dal 1984 finanzia battaglie culturali e civili. Insomma, i due americani hanno deciso di darsi battaglia sul terreno della politica europea.
I rapporti di Bannon con le destre europee
L'anno scorso Bannon ha tenuto colloqui con gruppi di destra in tutto il continente da Nigel Farage e membri del Front National di Marine Le Pen (recentemente ribattezzato Rassemblement National) in Occidente, all'Ungherese Viktor Orban e ai populisti polacchi in Oriente, fino a Matteo Salvini, leader della Lega, che Bannon dice di aver spinto all'alleanza con i 5 Stelle dopo ore di colloqui. Secondo quanto Bannon ha riferito al Daily Beast, quello che immagina è un "supergruppo" di destra all'interno del Parlamento europeo che potrebbe attrarre fino a un terzo dei parlamentari eletti alle elezioni europee del prossimo maggio.
L'obiettivo del blocco populista
Un blocco populista, spiega il quotidiano, che se coeso e forte potrebbe "interrompere seriamente i processi parlamentari, e garantirebbe a Bannon un enorme potere all'interno del movimento stesso, perché ne sarebbe il collante". La sede centrale del Movimento dovrebbe essere a Bruxelles dove il fronte populista comincerà ad assumere personale nei prossimi mesi. La previsione è che ci siano almeno 10 dipendenti a tempo pieno prima delle elezioni del 2019, con un esperto di sondaggi, un addetto alle comunicazioni, un responsabile dell'ufficio e un ricercatore tra le posizioni. Il piano è di farli salire a più di 25 persone dopo il 2019. Sempre che il progetto abbia successo.
Un successo che gioverebbe in primo luogo a Trump, che ha recentemente definito l'Europa un nemico degli Stati Uniti. Indebolendo le istituzioni europee, per il presidente americano sarebbe molto più facile ergersi a interlocutore principale dell'occidente nelle relazioni internazionali.