Il centrista Tabacci durante i lavori della Commissione d'inchiesta sulle Banche li ha definiti ironicamente "anime fragili che si predispongono alla cattura". Si tratta di funzionari e ispettori che hanno svolto attività in Bankitalia finiti poi a lavorare per la Banca Popolare di Vicenza o per istituti controllati. Il procuratore della Repubblica del Tribunale di Vicenza, Cappelleri, ha confermato che l'ex procuratore capo della città, Antonio Fojadelli, che aveva già indagato sulla banca, dopo la quiescenza ha accettato l'incarico di consigliere di amministrazione di Nord Est Merchant, istituto controllato dalla Bpvi. "Ma - spiega più di un membro della Commissione - ci sono quasi dieci nomi che hanno fatto lo stesso percorso". "Compreso l'ex capo della segreteria di Draghi", sottolinea un altro esponente che annovera anche un colonnello della Guardia di Finanza e un altro magistrato.
Quell'elenco di consulenze
"Ma è possibile che a Bankitalia non si accorgevano che i propri dirigenti andavano poi a lavorare per la Banca di Vicenza?", l'attacco di un dem renziano. Il Pd ha chiesto l'elenco di tutte le consulenze concesse dalla Banca popolare di Vicenza e l'elenco dei cento più grandi investitori che, questa una delle tesi su cui spinge chi sta portando avanti il lavoro della commissione d'inchiesta, hanno acquistato 'azioni forzate', ovvero sotto pressioni indebite. La settimana prossima è prevista l'audizione di Visco (forse martedì) e quella della Consob, presumibilmente giovedì. Ma il clima già si sta surriscaldando. "Sta emergendo - sottolinea un altro esponente della maggioranza - un sistema marcio". Sulla necessità di andare a fondo sul motivo per cui chi aveva incarichi in Bankitalia ha accettato poi ruoli nelle Banche venete è anche FI. "Sparano solo mortaretti - è il parere invece del senatore Augello di Idea -, il vero show ci sarà con l'audizione di Ghizzoni che confermerà il ruolo avuto dalla Boschi nel tentativo di acquisizione di Banca Etruria".
Toccherà al presidente della Commissione, Casini sbrogliare la matassa, tentare di abbassare le tensioni e preparare le conclusioni. Ieri è stato ascoltato il procuratore di Roma Pignatone che ha sottolineato come le indagini in corso vadano ben oltre i rilievi della banca centrale. Una parte dell'audizione è stata secretata ma i renziani sono sempre più convinti che stanno emergendo lacune enormi nell'attività di vigilanza di Bankitalia. "E intanto - allarga le braccia un senatore del Pd - il governo pensa a rinnovare la fiducia a Visco...".
L'ipotesi Saccomanni per Palazzo Koch
Nel tam tam parlamentare è spuntato anche il nome di Saccomanni come ipotesi di compromesso per la guida di palazzo Koch. Ma l'eventualità di convergere sull'ex ministro dell'Economia resta sullo sfondo perché tutte le piste portano al rinnovo di Visco alla guida dell'organismo di viale Nazionale. La lettera di Gentiloni al Consiglio superiore di Bankitalia dovrebbe arrivare domani mentre il Cdm che dovrà ratificare la scelta è previsto per venerdì. Il premier e il ministro dell'Economia si stanno muovendo di comune accordo sul 'dossier' Bankitalia. Entrambi hanno ribadito che la decisione sarà presa con l'obiettivo di salvaguardare l'autonomia dell'istituto. Gentiloni e Padoan si sono incontrati a palazzo Chigi per ragionare sulla prossima legge di bilancio ma anche per definire il percorso che dovrebbe portare ad una continuità di gestione di palazzo Koch. Con l'ombrello del presidente della Repubblica Mattarella da sempre sostenitore dell'indipendenza dell'organismo.
Ma la conferma di Visco che anche i renziani danno per sicura comporterà in ogni caso delle conseguenze a livello politico. Perché - la convinzione dei renziani - così non si tiene conto dell'opinione prevalente delle forze politiche. Ieri è stato il presidente dem, Orfini, a rivendicare l'operato del partito su Bankitalia. "Dobbiamo - questo l'affondo - lavorare per creare una discontinuità affinché non si verifichino più episodi del genere e per ridare credibilità al sistema. La nostra mozione non è stata una forzatura", ha spiegato. Ma i renziani ora puntano proprio sull'audizione di Visco per chiedere chiarimenti sull'operato della Vigilanza di Bankitalia. "Dovrà - sottolineava oggi al Senato un esponente dem - darci spiegazioni anche sugli incarichi nelle banche venete di esponenti provenienti proprio da Bankitalia". Anche chi tra i dem parteggia per Visco a palazzo Koch fa notare come con la conferma a via Nazionale il governatore rimarrà impantanato nella palude politica. "Ma - sottolinea un esponente del governo - non confermando Visco si dà anche in futuro la possibilità ai partiti di pesare su scelte che spettano e dovranno spettare alle istituzioni".