Roma - Dopo i risultati deludenti del Pd alle amministrative, Antonio Bassolino e Ignazio Marino 'sparano' contro la dirigenza dei dem. Il voto a Napoli per il Pd e' stato "un disastro annunciato", attacca Bassolino che, incontrando i giornalisti, sottolinea: "Non solo si e' perso, ma si e' perso senza combattere. Si puo' perdere ma combattendo". Secondo Bassolino "dal Pd di Napoli e' stato fatto commettere un serio errore a Renzi". Il premier si e' cosi' messo "sulle spalle responsabilita' non giuste grazie a cattivi consiglieri e informazioni sbagliate".
"Dopo il mio commento a caldo sui risultati del primo turno a Roma qualcuno ha scritto che io starei "gongolando" per il drammatico flop del Partito Democratico. E' un'interpretazione del tutto errata, io non gongolo affatto. Anzi: sono il piu' arrabbiato dei tanti romani arrabbiati che si sentono traditi dal Partito Democratrico e dai suoi dirigenti", e' la severa analisi di Marino. "La delusione espressa nelle urne domenica a Roma - scrive l'ex sindaco della Capitale sul suo blog - rappresenta con ogni evidenza una clamorosa bocciatura della dirigenza del Partito Democratico ed e' davvero sconcertante che il commissario Matteo Orfini, nominato con pieni poteri da Matteo Renzi nel 2014, responsabile numero uno di questa disfatta, non abbia l'onesta' di riconoscere i suoi gravissimi errori. Lui, che ha diretto il Partito Democratico a Roma negli ultimi due anni, lui che ha scelto di interrompere qualsiasi dialogo con la base e con i circoli, lui, che ha piu' volte ridicolizzato e irriso il dissenso e persino il dubbio. Lui - prosegue ancora Marino - che oggi tenta disperatamente di scaricare la responsabilita' di questo disastro sulla mia amministrazione. Ricordo a Orfini che la precedente consiliatura fu interrotta per sua volonta' a meta' del primo mandato e che la mia Giunta era composta, fra gli altri, da tanti eccellenti assessori del Partito Democratico. La smetta dunque di mentire".
"Lui e Renzi si sono comportati come dei dilettanti allo sbaraglio, hanno dilapidato un patrimonio di voti e di credibilita' immenso ed hanno generato frustrazione e risentimento, legittimi e comprensibili, nelle persone per bene che si erano affidate anche al Partito Democratico nella speranza di cambiare la citta'. Non prenderne atto dopo uno schiaffo del genere, non ammettere le proprie responsabilita', non trarne le necessarie e dovute conseguenze, significa ignorare ancora, per la seconda volta, con la solita arroganza, il giudizio inequivocabile espresso democraticamente dalle romane e dai romani", conclude Marino. (AGI) .