Per 3 italiani su 4 le responsabilità di quanto è accaduto negli ultimi giorni vanno ricercate nella scarsa cura nella gestione del territorio e nei mancati controlli delle Pubbliche Amministrazioni: è il dato che emerge dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento. Il 61% identifica nell’eccessiva cementificazione e nell’abusivismo fuori controllo le ragioni dei recenti danni idrogeologici; il 48% cita gli effetti del cambiamento climatico, mentre 4 intervistati su 10 chiamano in causa la disattenzione e la scarsa informazione dei cittadini.
La sicurezza del territorio non è più percepita come tale in molte aree che, fino a poco tempo fa, non avvertivano il problema. Due terzi degli italiani, intervistati da Demopolis, si dichiarano oggi preoccupati della possibilità che l’acuirsi dei fenomeni climatici possa provocare alluvioni o frane nel proprio territorio. Solo 1 cittadino su 4 non avverte particolari timori per l’area in cui vive.
“Gli eventi degli ultimi anni – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – hanno determinato una crescente percezione di insicurezza in un Paese che si conferma sempre più fragile sul piano idrogeologico. Secondo il trend Demopolis, la percezione del rischio passa dal 36% del 2008 al 58% del 2016, sino al 67% odierno: un incremento – conclude Pietro Vento – di oltre 30 punti in 10 anni”.
Dopo quanto è accaduto, dal Veneto alla Sicilia, l’opinione pubblica chiede oggi interventi più decisi in termini di prevenzione: secondo i dati dell’indagine Demopolis per il programma Otto e Mezzo, il 70% degli italiani auspica un piano nazionale di investimenti pubblici per la messa in sicurezza del territorio. Il 63% chiede al Governo, alle Regioni e ai Comuni controlli più efficaci sulle costruzioni a rischio, con l’inasprimento di sanzioni e demolizioni; la maggioranza assoluta degli italiani riterrebbe necessario, sull’esempio di altri Paesi, una seria azione nazionale di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini.