“Io non so se si pensa di inseguire il populismo. Voglio credere e sperare che non sia così. Ma se si cede alla tentazione di inseguire i populisti allora il Pd è destinato ad una sconfitta certa”. A dirlo è il ministro della Giustizia Andrea Orlando al Corriere della Sera oggi in edicola, in cui assicura in cui assicura: “Io resto nel Pd”. Per quanto riguarda i migranti e il messaggio ‘aiutiamoli a casa loro’ contenuto nel libro di Matteo Renzi, che, ammette Orlando, “non ho letto ma lo farò in estate”, aggiunge che “è stato riconosciuto l’errore comunicativo (da parte dell’ex premier, ndr). Nel merito, i flussi migratori vanno comunque gestiti perché saranno una costante dei prossimi anni”, afferma Orlando. “Il mio timore è che, inseguendo la destra sulle ricette semplicistiche, si spinga l’opinione pubblica a pensare che c’è una mossa del cavallo che risolve tutto in un minuto. Non è cosi'”.
Messaggio analogo a quello lanciato dall’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino, che ha firmato ieri la proposta di legge popolare di radicali che mira a superare la Bossi-Fini. Chiamparino ha criticato Renzi sull’immigrazione. Il governatore del Piemonte, come scrive oggi il quotidiano La Repubblica, punta anche lui l’indice contro il messaggio ‘aiutiamoli a casa loro’ del leader del Pd. “Usare lo stesso slogan di Salvini è sbagliato. Non userei lo stesso termine del principale avversario politico. Come minimo è un infortunio comunicativo, tanto più se va di pari passo con una battaglia giusta per approvare lo ius soli. Questo crea anche un po’ di confusione politica. Fra fotocopie e originale, si sceglie sempre l’originale”.