Matteo Renzi non usa giri di parole sulla vicenda Consip: occorre capire se qualcuno ha fabbricato prove false contro di me. Il segretario del Pd ha approfittato del suo intervento alla scuola di formazione del partito a Milano, per toccare tutti i temi caldi del dibattito politico nazionale, oltre che felicitarsi per la rielezione del moderato Rohani alla presidenza dell'Iran. La parte più politicamente rilevante del suo discorso ha riguardato il caso Consip e la telefonata intercettata fra lui e il padre Tiziano riportata da Il Fatto Quotidiano.
Intercettazioni arma di distrazione di massa
La discussione sulle intercettazioni, ha sottolineato Renzi, "è una gigantesca arma di distrazione di massa, il tema centrale è capire se un pezzo delle istituzioni, un capitano dei carabinieri, hanno fabbricato prove false contro un altro rappresentante delle istituzioni". Renzi è tornato anche sulla vicenda della Banca Etruria, che ha coinvolto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi: "Il sistema bancario ha bisogno di un chiarimento, si fa riferimento sempre a una piccola banca di un piccolo territorio e si nascondono le magagne incredibili su cui la classe dirigente degli ultimi 20 anni potrebbe avere molto da dire". E, a tale proposito, Renzi nutre la speranza che una "commissione di inchiesta chiarisca. Noi abbiamo tentato di combattere questo sistema con la legge sulle banche popolari".
La giravolta di Grillo sui vaccini
Nel gergo renziano non poteva mancare una stoccata al movimento di Beppe Grillo, in particolare sul tema dei vaccini. Su questo tema, dice il leader Pd, da parte del Movimento 5 stelle "si consuma una straordinaria giravolta di cui sono felice. Sono contento che Grillo dica, se lo dirà, che ha detto una terribile castroneria sulle mammografie, chiedendo scusa alla memoria di Veronesi e di Levi Montalcini". Ma non solo. Renzi spiega le ragioni della "giravolta" del Movimento 5 Stelle che "è più un algoritmo che un movimento": sui vaccini "hanno fatto campagna contro, quando hanno capito che stavano per perdere e hanno cercato di riposizionarsi".
Il lavoro è dignità
Sul tema del lavoro Il segretario ha commentato il reddito di cittadinanza chiesto a gran voce dai pentastellati: "Noi siamo per il lavoro di cittadinanza, non per il reddito di cittadinanza. E' la differenza tra assistenzialismo e lavoro, tra nostalgia e progetto". Secondo Renzi, il reddito di cittadinanza è un meccanismo che devasta la Costituzione e l'idea di lavoro che vi è contenuta. Il lavoro non è solo un modo per prendere lo stipendio, è dignità".
Un euro speso per sicurezza, un euro per cultura
E l'attenzione dell'ex premier si è concentrata sul parallelisismo sicurezza-cultura, spiegando che "per ogni euro investito in sicurezza bisogna investire anche un euro in cultura. Per ogni poliziotto che va in periferia devo aprire un centro culturale, l'investimento in cultura è la cosa più grande che si possa fare, così si fonda una nuova generazione con una storia condivisa". Scartando, dunque, l'idea "populista" di chi gioca con la paura della gente, come si è visto, non solo in Italia, ma anche nelle tornate elettorali in alcuni Paesi europei. Europa che, secondo Renzi, non "deve cambiare perché così si combattono i popolusmi, ma perché così non funziona". Infine, il segretario del Pd ha salutato con favore il successo dei moderati nelle elezioni in Iran: "La vittoria del riformismo di Rohani è fondamentale per quella regione, è un passaggio straordinario".
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