"La Geografia è anche uno strumento fondamentale per 'fare la Pace". Sergio Mattarella partecipa alle celebrazioni per i 150 della Società geografia italiana e ripercorre la storia della geografia, nata come strumento per i commerci e le guerre e ora, in Europa, possibile strumento di pace. "Vivere insieme in diversità condivise, costruire insieme ordinamenti e identità", afferma il Capo dello Stato. E' "né più né meno di quanto avvenuto con la costruzione delle Nazioni e degli Stati contemporanei". Oggi che la versione "romantica" delle esplorazioni è pressoché venuta meno, si amplifica però la conoscenza: " La stessa disponibilità e diffusione di dati in tempo reale è un formidabile contributo alla diffusione della conoscenza e rappresenta una spinta senza precedenti alla crescita delle tante specializzazioni della scienza geografica: quella fisica, quella umana, quella politica, quella economica. Dimostrazione della evidente centralità della Geografia nel passato e nel futuro dell'umanità".
L'analisi della disponibilità delle risorse
Le ripercussioni concrete, a livello geopolitico, sono enorm, spiega il presidente della Repubblica. "L'analisi delle risorse disponibili, indistinguibili quanto ad avvenire dell'umanità, si pensi all'acqua, è debitrice nei confronti della Geografia". Mattarella ha sottolineato che i progressi del continente europeo risiedono anche "nell'essere stata l'Europa aperta alla penetrazione di popolazioni provenienti da culture diverse, capace altresì di attivare relazioni a vasto raggio. La sempre maggiore conoscenza reciproca, il dialogo, hanno favorito la pace, dalla metà del secolo scorso, in una Europa per secoli dilaniata da continue guerre". Il Capo dello Stato ha ricordato l'influenza dei geografi del passato, a cominciare dal greco Strabone, che hanno subito messo in relazione lo spazio con le relazioni umane. E dunque "proprio seguendo quell'insegnamento, oggi, i valori di liberta' e democrazia, di pace, giustizia e cooperazione, possono avvalersi della conoscenza geografica per un nuovo percorso di progresso dell'umanita'".
La lezione di Immanuel Kant
Ma la geografia indaga anche sul rapporto tra risorse ecologiche e presenza dell'uomo. Si tratta di una "direzione di marcia verso quella 'possibile razionalizzazione della speranza' del futuro dell'uomo". Anche in considerazione del fatto che "il mondo è sempre più un globo, in cui ogni sua parte interagisce, costantemente, con tutte le altre", l'uomo contemporaneo puo' essere "piu' consapevole e responsabile del suo destino, rendendo concreta la prospettiva di una geografia davvero 'umana'". Non è un caso, ha fatto notare Mattarella, che la geografia ha diversi padri illustri nella filosofia, e tra essi uno dei più grandi dell'Ottocento: Immanuel Kant riteneva la geografia "propedeutica alla conoscenza del mondo e fattore decisivo nella identificazione di elementi gia' carichi di significati filosofici".
Guarda l'intervista a Franco Farinelli, presidente dell'associazione Geografi italiani