Se l'obiettivo della ministra della Difesa Francesca Pinotti era quello di far discutere, l'obiettivo è stato centrato in pieno. L'idea di ripristinare per legge il servizio civile obbligatorio per legge è stato commentato da politici e osservatori delle cose politiche. Oggi è stato Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro ed ex presidente nazionale delle Acli, a dirsi sciettico sull'idea dai microfoni di Radiorai. Ha dichiarato Bobba: "Due mesi fa abbiamo riformato il servizio civile nazionale, istituendo il servizio civile universale, che consentirà di prestare la proprio attività anche a cittadini non italiani residenti in Italia e anche a italiani all’estero. Credo che la strada che abbiamo imboccato, che è quella di consentire nel giro di 2-3 anni a tutti i giovani che lo richiedano di poter svolgere questo tipo di servizio civile, sia quella giusta, piuttosto che invocare un obbligo come ha fatto la collega Pinotti (di cui peraltro comprendo e approvo le finalità). Parliamo di raggiungere un obiettivo circa 100 mila volontari l’anno». Bobba ha fornito alcuni dati: "Attualmente i giovani volontari in servizio civile sono 36 mila, il prossimo bando in uscita ne prevederà 49 mila. Ma le domande nel 2016 sono state "quasi il doppio. E allora il primo obiettivo deve essere quello di dire di sì a tutti i giovani che fanno domanda".
Sui social network la ministra si è risentita di alcuni giornali che hanno scritto male le sue parole: "Non ho mai parlato di leva obbligatoria ma di un progetto degli alpini per coinvolgere i giovani al servizio civile universale", ha precisato su Twitter.
Sul Giornale di Milano i commenti dei militari che sino detti invece favorevoli al ritorno alla leva militare obbligatoria.