Tre Ong straniere hanno rifiutato l'invito della Commissione Difesa del Senato a partecipare a un'audizione per chiarire chi siano i loro finanziatori, mentre la polemica innescata dalle esternazioni del Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sui possibili legami tra Ong e scafisti finisce sul tavolo del Csm e arriva a dividere il governo, con il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, che dà ragione "al cento per cento" al pm siciliano perché ha posto una questione vera".
Il presidente della commissione, l'esponente del Pd Nicola Latorre, ha spiegato a Radio 1 che alcune Ong operanti nel Mediterraneo nel soccorso dei migranti e nel loro trasporto in Italia hanno declinato la richiesta di presentarsi a Palazzo Madama per fornire la loro versione dei fatti. "Ci concentriamo sui finanziamenti alle Ong: tre di queste, di origine tedesca, non hanno accettato il nostro invito ed è un motivo di preoccupazione. Le altre insitono sulla liberalità che ispira i loro finanziatori, così noi insistiamo nel chiedere chi siano questi finanziatori". Ora si attende la prossima settimana, quando Latorre concluderà le audizioni con due rappresentanti delle Ong, i procuratori di Catania e Siracusa, il rappresentante di Mare Sicuro e il capo della Guardia Costiera. "All'inizio della settimana successiva consegneremo al governo e al Parlamento il frutto del nostro lavoro", ha concluso Latorre.
Intanto lo scontro politico non si placa. C'è chi difende strenuamente queste organizzazioni dall'accusa di fungere da 'taxi' per i trafficanti di uomini. C'è - ed è l'orientamento prevalente - chi invita a distinguere e ad attendere la conclusione delle indagini. E c'è chi, invece, manifesta il suo sostegno incondizionato al magistrato siciliano, mentre la vicenda finisce sotto la lente del Csm. Dopo il vicepresidente della Camera, il pentastellato Luigi di Maio, è il turno del titolare della Farnesina.
Alfano: "Ipocrita chi si indigna a comando"
"Tutti coloro i quali devono sapere sanno che questo rischio c'è", ha affermato Alfano a Taormina, "ha il cento per cento di ragione lui. Sono degli ipocriti e dei sepolcri un po' imbiancati tutti quelli che si indignano a comando. Cioè, se i magistrati dicono delle cose che a loro piacciono, allora i magistrati possono parlare. Se dicono cose che a loro non piacciono, i magistrati devono stare zitti".
"Il procuratore Zuccaro non ha generalizzato, non ha sparato genericamente su tutte le Ong", ha aggiunto Alfano, "ma occorre andare fino in fondo e penso, e spero, che non sia solo la Procura di Catania ad occuparsi di questa vicenda perché noi abbiamo fatto un grande sacrificio nel salvataggio di vite umane ed ogni vita umana che si salva e sempre un risultato per l'umanità intera". "Però", ha sottolineato Alfano, "bisogna anche capire come fanno alcune Ong, e non tutte, neanche la mia è una generalizzazione, a spendere tutti questi soldi solo con i finanziamenti dei sostenitori. Boh, vediamo. Bisognerà accertarlo e spero che siano alcune, e non una sola, le Procure che lavorano su questo".
Gentiloni: "L'attività delle Ong è preziosa e benvenuta"
"L'attività delle organizzazioni non governative nel Mediterraneo e non solo è "preziosa e benvenuta" e va distinta dalle indagini che la magistratura conduce "su informazioni attendibili e specifiche" è il commento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a Bruxelles per il vertice sulla Brexit. "Penso che dobbiamo essere grati al lavoro che fanno le organizzazioni nel Mediterraneo e in tanti altri settori: senza il lavoro del volontariato l'Italia sarebbe più povera". Ma, ha aggiunto, "se poi ci sono da parte della magistratura delle informazioni specifiche, credibili e attendibili non sarà certo il governo a contrastarle". Insomma, ha concluso, occorre "distinguere dal fatto che l'attività delle organizzazioni di volontariato è un'attività preziosa e benvenuta. Ci sono traffici? La magistratura indagherà. Ci sono volontari che lavorano per salvare vite umane? Benvenuti". Sulla stessa linea il guardasigilli Andrea Orlando, che invita a "non generalizzare".
Renzi: "Non si spari nel mucchio"
"Noi siamo dalla parte di chi costantemente lavora per la legalitè e quindi se ci sono delle prove noi siamo per i giudici e la difesa dei giudici vale per tutti", è invece la posizione espressa dall'ex premier Matteo Renzi durante una diretta Facebook, "un politico serio cerca di risolvere il problema non di alimentare la paura. Se c'è un problema su qualche Ong si risolve il problema con quella Ong ma non si spara nel mucchio per prendere i voti: la differenza di fondo tra noi e M5S e Lega è che loro vogliono prendere voti e noi vogliamo fermare gli scafisti".