Umberto Bossi silura Matteo Salvini, senza appello. "Sono io che tengo alta la bandiera. Se andiamo avanti così, la Lega non si salverà. La Lega nazionale? Una roba da coglioni". Così il leader storico della Lega Nord, intervistato dal 'Corriere della Sera', commenta le ultime iniziative del suo successore alla guida del 'Carroccio'.
"Cosa vai" a Napoli "a fare - insiste il 'senatur' - A portare soldi? A promettere una nuova cassa per il mezzogiorno? Di voti non ne prenderà. Al Sud la gente non dice: 'guarda come è cambiata la Lega'. Dirà: 'guarda che casino quando viene la Lega, meglio che se ne resti lassù'. Ma non credo che Salvini vada a Napoli per i voti. Va per l'investitura. Gli han detto che non può candidarsi a premier con un partito territoriale. Così puo' dire che la Lega è un partito nazionale".
"La Lega è malridotta e i fascistoni non ci servono"
Secondo Bossi la Lega oggi, anche se con tanti voti, è "malridotta. E' nata per la libertà del Nord. Non diventerà un'altra cosa raccattando i voti di quattro fascistoni. Che tra l'altro sono voti che nessuno vuole e con cui non fai niente". Bocciato anche lo slogan 'no euro': "Se venisse giù l'euro verrebbe giù tutto, una situazione che nessuno saprebbe gestire". Bossi 'archivia' per ora l'ipotesi di una candidatura con Berlusconi "io mi faccio candidare soltanto da chi fa una battaglia per la liberazione del Nord" ma annuncia di avere un piano per ritornare alla 'Lega nordista' che non vuole però ancora spiegare: "Non glielo dico - risponde alla domanda del giornalista - Una cosa che cresce bisogna lasciarla crescere, ci sono tante persone coinvolte. Ora non si può".
Maroni, "io ci sto"
Di avviso opposto l'ex braccio destro di Bossi, Roberto Maroni, oggi presidente della Regione Lombardia. "E' una bella sfida, ma credo che sia possibile. Io ci sto" ha detto a proposito dell'iniziativa di Salvini. Allargare il bacino elettorale del partito si può fare "senza perdere la nostra identità ma aggiungendo alla nostra identità nordista, proprio in un rapporto federativo tra nord e sud, anche la rappresentanza delle regioni del sud. La Lega non perde niente, ci siamo noi a difendere il nord: io, Zaia e tanti altri. La sfida è fare una Lega che va oltre i confini del nord, mantenendo però la nostra battaglia per l'autonomia, per il federalismo. Sul progetto "nazionale" di Salvini ha espresso delle critiche l'ex leader Umberto Bossi, a tale proposito Maroni ha aggiunto: "Ci aveva già provato Bossi negli anni '90 e a lui andò male. Sono convito che adesso ci siano le condizioni per farlo".