Sondaggio per "Repubblica": il Pd limita i danni della scissione, ma perde oltre due punti rispetto al mese scorso (27,2%). Soprattutto, perde il primo posto tra i partiti, superato dal M5s (28,8%). Sono i principali “movimenti”, nelle intenzioni di voto, rilevati dall’Atlante politico di Ilvo Diamanti, che registra inoltre un allargamento della sinistra extra-Pd. Per effetto, anzitutto, del debutto di due nuove formazioni: Democratici e progressisti (4%), fondato dai fuoriusciti Pd; e Campo progressista di Giuliano Pisapia (2%).
Arretrano, invece, le formazioni di centro-destra, con la sola eccezione di Fratelli d’Italia, che supera il 6%. Giorgia Meloni (35%), del resto, insieme a Matteo Salvini (35%) e a Luigi di Maio (37%), è ormai stabilmente ai primi posti, nella graduatoria dei leader. Oggi dominata, però, con ampio margine, dal premier Paolo Gentiloni, promosso da quasi un italiano su due (48%). Crescono, peraltro, le aspettative sulla durata del governo, che secondo il 52% - era il 38%, nella rilevazione di febbraio - potrebbe concludere la legislatura.
Matteo Renzi, per converso, vede il proprio apprezzamento scendere ancora (33%). Soffre gli effetti del caso Consip, che secondo sette persone su dieci potrebbe danneggiare il Pd. Ma guida saldamente le previsioni sulla corsa congressuale. Tra gli elettori del Pd, ben l'85% voterebbe per confermare il segretario uscente. In assenza di una significativa partecipazione, alle primarie aperte, di elettori esterni al partito, i voti per Renzi potrebbero pero' scendere fino al 55%, con Andrea Orlando al 27% e Michele Emiliano al 16%.