Nessun passo indietro sulla corsa alla leadership e neanche sui temi del congresso. Con questi presupposti il segretario del Pd, Matteo Renzi, affronta l'assemblea del Parco dei Principi di Roma ed è il giorno più lungo per il partito democratico. "La parola chiave che propongo oggi è: rispetto". Con questa frase l'ex premier apre i lavori dell'Assemblea dem. "E' una delle parole più belle, richiama al guardarsi intorno, dentro, negli occhi", sottolinea Renzi. "Avere rispetto è una delle prime cose che i genitori insegnano ai figl. Una comunità politica deve scegliere di rispettarsi sempre e praticare il rispetto nei confronti della comunità".
"Nel Pd siamo fermi. Siamo impelagati nel dire: congrersso sì, congresso no. Io ho cercato tutti i giorni di accogliere le proposte degli altri. Sono stato insultato anche da due amici perche' avevamo scelto di venire meno alla convocazione del congresso", dice Renzi all'assemblea.
La mappa delle correnti del Partito democratico
"Io soffro all'idea di arrivare alla scissione. La stessa parola mi fa soffrire - aggiunge -. La parola scissione è una delle parole più brutte del vocabolario politico. Peggio di scissione c'è solo la parola ricatto. Io ho cercato tutti i giorni di raccogliere le proposte ma un grande partito non può accettare di essere fermato dal ricatto di una minoranza", aggiung
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Renzi, "Adesso mettetevi in gioco"
"Tutti si sentano a casa nel Pd, anche di discutere e di litigare". Ma a "chi per tre anni ha pensato che si stava meglio quando si stava peggio non dico che siamo nemici e neanche avversari, dico mettetevi in gioco", aggiunge Renzi all'assemblea del Pd. E ai suoi oppositori interni dice: "Non potete chiedere a chi si dimette per fare il congresso di non candidarsi perché solo così si evita la scissione. Questa non è una regola del gioco democratico". "Avete il diritto di sconfiggerci non quello di eliminarci - aggiunge -. Vorrei fare un appello: basta con le discussioni sul governo. Chiedo un applauso per Gentiloni e per quello che stanno facendo i ministri". Poi aggiunge: "E' impensabile che si trasformi il congresso del Pd in un congresso sul governo. Sarebbe una cosa allucinante per tutti", osserva l'ex presidente del Consiglio. "Io non ho cambiato idea", afferma Renzi, "altri sono passati dal sostegno caso per caso al sostegno pieno". "Noi rispettiamo l'azione del governo e i poteri del presidente della Repubblica e diamo tutti una mano per chiudere le partite" che l'Italia deve affrontare.
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