Non hanno incarichi pubblici né di partito. Ci tengono a sottolineare che il loro unico interesse è quello di “difendere il gruppo dei liberali democratici europei da una pericolosa svista” ha detto ad Agi Alessandro Fusacchia, tra i firmatari. L'errore di aprire le porte del loro gruppo al Movimento 5 Stelle. Non per indegnità politica, ma per palese contraddizione dei principi liberali e europeisti del gruppo. Secondo quanto risulta all’Agi, alcuni parlamentari dell’Alde (che al momento non ha parlamentari italiani), hanno cercato tra i loro contatti in Italia che potesse spiegargli chi fosse Grillo. E come la pensassero i 5 Stelle su Europa, euro, mercato unico all’indomani dell’accordo per far entrare i parlamentari penta stellati nel loro gruppo. Lo hanno chiesto a loro, politicamente vicini, e che gli ambienti europei li conoscono bene.
Così si sono rivolti a sei italiani: Alberto Alemanno, Alessio Terzi, Francesco Galtieri, Alessandro Fusacchia, Valerio Riavez, Giuseppe Ragusa. Tutti con esperienze nel vecchio continente in società finanziarie, università, gruppi di ricerca. Potremmo dire tutti della prima generazione Erasmus, diventata classe dirigente. Economisti, ricercatori, policy maker con una forte attenzione all’attivismo civico e all’Europa. E alla richiesta di informazioni hanno risposto con una lettera aperta: Verhofstadt, lasci stare. Perché per come si è presentato finora sulla scena politica, il movimento di Grillo è all’opposto dei valori liberal democratici del gruppo. Ma chi sono i sei firmatari della lettera aperta?
E’ stato il capo gabinetto del ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca fino a quando a guidare il dicastero c’era Stefania Giannini. Classe 1978, laureato in Scienze internazionali a Trieste, ha lavorato come consigliere per gli affari europei i giovani e l’innovazione per il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Con Passera ha fatto anche parte del think thank che ha creato le basi per la prima legislazione sulle startup innovative in Italia. Nel 2007 ha fondato il progetto per lo sviluppo delle comunità locali Rena.
Classe 75, è professore della scuola di management Hoc di Parigi e alla New York University. Si occupa di diritto europeo e politiche pubbliche. Nel 2013 fonda una startup civica, eLabEurope con l’obiettivo di “alfabetizzare i cittadini all’Europa” e anche per fornire strumenti di influenza necessari a difendere i loro interessi nei processi decisionali. Dal 2015 è cofondatore di ‘The Good Lobby’ un’organizzazione di volontari tra ricercatori, professionisti e studenti che vogliono offrire la loro conoscenza e esperienza a organizzazioni della società civile impegnate a difendere l’interesse pubblico. Nel 2015 è stato nominato Young Global Leader al World Economic Forum, dove si occupa di democrazia, società civile e del futuro dell’educazione.
Classe 77, di Matera. E’ dirigente del United Nations Volunteers (UNV), l’Agenzia delle Nazioni Unite incaricata di coordinare l’impiego di volontari nei progetti di cooperazione, sviluppo ed aiuti umanitari. Ha lavorato 15 anni per UN. Formatosi all’Università di Napoli L’Orientale, ha coordinato nel 2014, l’invio dei volontari ONU in risposta all’epidemia di Ebola che nell’Africa occidentale che uccise 11mila persone. Su Twitter si descrive come cittadino europeo, sostenitore dell’impegno civico e dell’Unione Europea. È docente alla Harvard Kennedy School of Government, la scuola di formazione per incarichi pubblici e amministrativi.
Su Twitter di descrive come “Cittadino europeo” e studente ad Harvard e all’MIT di Boston. Si occupa di finanza e ha lavorato come analista del credito per Mediobanca e per la società di investimento BlackRock, una delle più grosse al mondo con investimenti attivi per oltre 5mila miliardi di dollari.
È un economista, docente di Econometria e finanza all’Università Luiss di Roma. Ha studiato negli Stati Uniti prima di tornare in Italia. Classe 75, nato a Ribera (Agrigento).
E’ membro dal 2013 del Bruegel, il think tank internazionale indipendente sulle politiche economiche europee. È stato ricercatore per la banca centrale europea e ha lavorato per il dipartimento di previsioni economiche della Commissione europea (Ecfin) e per il parlamento scozzese. Si è formato alla Bocconi e alla London School of Economics.