Roma - La virata europeista di Beppe Grillo non è arrivata improvvisa, ma è stata a lungo meditata. E si poteva esprimere solo con l'adesione (tentata) all'Alde. Un accordo bocciato dagli europarlamentari del gruppo liberaldemocratico che hanno messo così in seria difficoltà il Movimento 5 Stelle che si ritrova isolato in Europa. A tal punto che la delegazione M5S al Parlamento europeo annuncia l'intenzione di creare un gruppo politico autonomo per la prossima legislatura: il DDM, Direct Democracy Movement.
L'addio di Grillo a Farage. Il giorno di Brexit
"Grillo e io distruggeremo la vecchia Unione Europea. Il 19 giugno i 5 Stelle eleggono il sindaco della capitale e cambiano l’Italia. Il 23 giugno la Gran Bretagna esce dall’Unione e cambia l’Europa. Avremo un effetto domino”. Così parlava Nigel Farage, leader degli euroscettici britannici, il 10 giugno 2016 in un'intervista al Corriere della Sera. Il referendum che avrebbe portato Londra fuori dall'Ue era ormai imminente. E il numero uno dell'Ukip forse non immaginava che l'amico e alleato Grillo, "un uomo straordinario", gli avrebbe dato il benservito proprio il 23 giugno, data della storica consultazione.
Quel giorno, il 23 giugno, la Gran Bretagna lasciava l'Europa. E Grillo lasciava Farage. Sconfessando anni di euroscetticismo con un post (Brexit o Bremain? Oggi si vota. Ecco dieci punti per capire meglio) in cui dettava a sorpresa la nuova linea 'europeista' di M5S: nessuna intenzione di abbandonare l'Europa, l'Ue va trasformata dall'interno. Ma che cosa è successo? E perché Beppe Grillo ha deciso di invertire la rotta?
Una prima spiegazione è stata fornita dallo stesso comico-politico sul suo blog. Ecco un estratto:
Quando i liberali dell'Alde dissero: mai con M5S
Nel 2014 M5S provò a sondare Alde per entrare nel gruppo. Ma i liberali chiudero decisamente la porta, respingendo le sette condizioni poste dai pentastellati. "È chiaro che il Movimento 5 Stelle vuole portare l’Italia fuori dall’Eurozona. E allo stesso tempo vuole introdurre gli eurobonds. Anche il loro desiderio di abbandonare il fiscal compact e diluire le regolamentazioni sul budget sono inconsistenti con la loro retorica di avere più solidarietà tra gli Stati membri. È chiaro da queste 7 condizioni che il M5s non prende il progetto europeo molto seriamente e che questo movimento nei fatti è profondamente anti-europeo", affermava il gruppo Alde.
l'integrale della risposta dell'#Alde quando #M5s li sondò nel 2014:
— Pietro Salvatori (@PietroSalvatori) 8 gennaio 2017
"it is impossible for any responsible group to take the M5S on board" pic.twitter.com/fsFSBRz5Fn
La lettera di Grillo a Farage
Ed ecco la lettera inviata da Grillo a Farage nel giorno dell'addio. Lettera dai toni più che cordiali, alla quale Farage ha risposto così: "I 5 stelle si sono uniti all'establishment dell'Ue".
Caro Nigel,
le nostre strade si sono divise.
Tu hai ottenuto la vittoria della battaglia principale di UKIP: l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Un risultato epocale che non sarebbe mai arrivato senza la tua leadership. E sono felice che sia arrivato tramite un referendum, massima espressione della volontà popolare.
Il MoVimento 5 Stelle invece la sua battaglia deve ancora vincerla e abbiamo valutato di andare in un altro gruppo politico in Parlamento Europeo perchè riteniamo di poter affrontare con più concentrazione entrambi, noi e voi, le prossime sfide.
Ti auguro il meglio e spero che le nostre strade si incrocino ancora, magari quando sarai ambasciatore del Regno Unito negli Stati Uniti, come ha auspicato il Presidente eletto Trump.
Questo mondo riusciremo a cambiarlo.
Con affetto e stima,
Beppe Grillo