Roma - Gli italiani che lavorano o fanno i ricercatori all'estero non sono 'cervelli in fuga', ma "ambasciatori dell'Italia" nel mondo. Lo dice il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in occasione della conferenza degli addetti scientifici alla Farnesina. "L'Italia è una superpotenza della cultura e della bellezza - ha detto Alfano - dobbiamo far valere questo nostro primato e fare squadra per valorizzarlo. Non funziona però se ognuno agisce per i fatti propri, per questo come ministero degli Esteri stiamo lavorando ad un piano integrato di promozione del sistema Italia all'estero, facendo squadra con tutti quelli che possono dare una mano".
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"I nostri talenti all'estero non sono cervelli espatriati - aggiunge il ministro degli Esteri - ma italiani che hanno la testa e il cuore, sebbene non i piedi, in Italia. Sono nostri ambasciatori che danno una mano anche nell'attivare canali di dialogo". Secondo Alfano, "per essere i più forti nel mondo dobbiamo fare squadra con tutti gli italiani che fanno sì che l'Italia cresca anche dal punto di vista della reputazione. Un giorno come quello di oggi alla Farnesina - conclude - serve anche a questo".