Roma - Sin dai primi giorni del mandato il tema delle nomine, fatte, revocate o disattese, ha caratterizzato la giunta a 5 Stelle di Virginia Raggi. Il 28 giugno la sindaca ha nominato il fedelissimo Daniele Frongia come capo di Gabinetto, scelta sulla quale sono stati sollevati dubbi di compatibilità con la legge Severino, successivamente fugati dall'Anac. Negli stessi giorni arriva la nomina di Raffaele Marra come vice capo di Gabinetto vicario, che scatena polemiche interne al M5S visto che il dirigente comunale in passato ha avuto ruoli apicali sia con la giunta comunale di Gianni Alemanno che con quella regionale di Renata Polverini. Il 6 luglio Frongia viene revocato dal suo incarico, diventando pochi giorni dopo vice sindaco, mentre Marra viene dirottato a dirigere il dipartimento del Personale, scelta confermata il 10 novembre con il varo della macrostruttura comunale il 10 novembre.
Non è andata meglio con il successivo capo di Gabinetto, Carla Romana Raineri, giudice della Corte di Appello di Milano, il 1 settembre il magistrato si dimette a seguito di un parete dell'Anac che contestava una errore nel tipo di contratto scelto dal Campidogli per inquadrare il suo ruolo. Sono passati quasi tre mesi ma la carica di capo di Gabinetto reata ancora vacante.
Alle dimissioni della Raineri erano seguite, lo stesso giorno, anche quelle del super assessore al Bilancio Marcello Minenna, che aveva ritenuto fossero venute meno le condizioni politiche per continuare in assenza del magistrato al Gabinetto, con cui lavorava in tandem. Il 1 settembre è stata la giornata delle dimissioni: hanno rimesso il mandato anche l'amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro e il direttore generale di Atac, Marco Rettighieri.
La sostituzione dell'assessore al Bilancio non è stata meno complicata. Il 6 settembre la sindaca ha nominato Raffaele De Dominicis, ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, scelta durata meno di due giorni, visto che il magistrato è stato revocato due giorni dopo poiché indagato per abuso di ufficio.
Un ulteriore parere dell'Anac ha interessato anche la nomina di Salvatore Romeo, dipendente comunale collocatosi in aspettativa e assunto come capo della segreteria politica. Dopo i rilievi dell'Autorità guidata da Raffaele Cantone il 7 ottobre suo stipendio è stato rideterminato con una delibera ad hoc che lo ha ridotto da 120 mila a 93 mila euro.
Ora gli scricchiolii della poltrona di Paolo Berdini, assessore all'Urbanistica entrato in rotta di collisione con la maggioranza, potrebbero portare al secondo avvicendamento in giunta in cinque mesi di amministrazione romana a 5 Stelle.