di Paolo Molinari
Roma - Le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, all'indirizzo della presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, fanno riesplodere la questione degli "impresentabili".
LE REGIONALI DEL 2015
Con il termine "impresentabili" si sono indicati quei candidati alle regionali del 31 maggio 2015 che non rispondevano ai requisiti del codice etico approvato dalla commissione presieduta da Bindi e che riprendeva, per molti aspetti, il dettato della legge Severino.
IL CODICE ETICO
Il codice non ha valore di legge, ma chiede a partiti e movimenti di non candidare o sostenere - neanche in modo indiretto attraverso il collegamento ad altre liste - persone rinviate a giudizio, indagate, sottoposte a misure cautelari o condannate anche non in via definitiva per una serie di reati. Il codice invita inoltre a non candidare latitanti, sindaci o componenti di giunte o consigli comunali sciolti per mafia. L'adesione al codice è volontaria "e la mancata osservanza delle disposizioni, o anche la semplice mancata adesione allo stesso non da' luogo a sanzioni, semmai comporta una valutazione di carattere strettamente etico e politico nei confronti dei partiti e formazioni politiche".
IL LAVORO DELLA COMMISSIONE
Il lavoro della Commissione riguardò circa 4.000 candidati alle sole regionali. Non furono concluse le verifiche, per mancanza di tempo, sui candidati nei circa mille comuni in cui si votava nello stesso giorno.
DUE REGIONI, SEDICI NOMI
La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, annuncio' il 28 maggio che la lista redatta conteneva 16 nomi, quattro in Puglia e dodici in Campania: Enzo Palmisano, a sostegno di Francesco Schittulli ("Oltre con Fitto"); Massimiliano Oggiano, a sostegno di Francesco Schittulli ("Oltre con Fitto"); Giovanni Copertino, a sostegno di Adriana Poli-Bortone (Forza Italia); Fabio Ladisa, Popolari con Emiliano, a sostegno di Michele Emiliano (PD). In Campania: Alberico Gambino, Fratelli d'Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Luciano Passariello, Fratelli d'Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Antonio Scalzone, Popolari per l'Italia (che ha ritirato la candidatura), a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Antonio Agostino Ambrosio, Forza Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Sergio Nappi, Caldoro Presidente, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Fernando Errico, NCD per Caldoro, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Sandra Lonardo Mastella, Forza Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Francesco Plaitano, Popolari per l'Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Raffaele Viscardi, Popolari per l'Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia); Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della regione per il Pd); Domenico Elefante, Centro Democratico-Scelta Civica, a sostegno di Vincenzo De Luca (Pd); Carmela Grimaldi, Campania in rete, a sostegno di Vincenzo De Luca (Pd). Nessun nome segnalato per le altre 5 regioni in cui si votava: Veneto, Toscana, Liguria, Marche, Umbria.
IL CASO DE LUCA
Vincenzo De Luca, già sindaco di Salerno, era finito nella lista della Commissione Antimafia per una condanna in primo grado, legata al Sea Park, un parco marino progettato e mai realizzato nella città campana. Il 29 settembre scorso De Luca è stato assolto "perché il fatto non sussiste".