Roma - "Martedì tutti a Montecitorio", 'urlava' ieri dal suo blog Beppe Grillo invitando militanti e simpatizzanti a raccogliersi nel piazzale davanti al Palazzo dove oggi pomeriggio alle 15 inizia la 'vera' battaglia tra M5S e Pd sui tagli ai costi della politica. Un assaggio dello scontro in Aula si è avuto già ieri, con l'inizio dell'iter alla Camera del dl Lombardi che chiede di dimezzare le indennità lorda mensile dei parlamentari, che passerebbe così dagli oltre 10.000 euro attuali a 5.000. A fare il tifo per i grillini c'è lo stesso Grillo, per la 'prima volta' da ospite in tribuna. Una scelta per marcare con la presenza fisica, insieme a quella di una nutrita pattuglia di attivisti, l'importanza della battaglia, di fatto simbolica, sulla proposta. Affollate ma non strapiene le tribune, Grillo è in giacca jeans senza cravatta, facoltativa a Montecitorio, accolto da una raffica di scatti dei fotografi. atteso nella tribuna riservata al pubblico. Il Pd è pronto alla controffensiva, che prevede anche la richiesta di rinvio del testo in commissione, visto che è approdato in Aula senza aver terminato il suo iter.
Stipendi deputati, ecco come funziona ora
Intanto prima della 'battaglia' alla Camera, lo scontro tra M5s e Pd è iniziato a colpi di tweet. "Renzi non nasconderti". E' l'hashtag che Beppe Grillo rilancia su Twitter. "Renzi dica ai suoi di votare il dimezzamento oppure dica che nel 2013 mentiva e non vuol toccare gli stipendi dei parlamentari", aggiunge il leader del Movimento.
Renzi dica ai suoi di votare dimezzamento oppure dica che nel 2013 MENTIVA e non vuol toccare gli stipendi parlamentari#renzinonnasconderti
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 25 ottobre 2016
A Carlo Sibilia, deputato Cinque stelle che scrive, "Cari Deputati Pd volete ridurre i costi della politica? Dimezzatevi lo stipendio. Votate sì alla nostra legge oggi in aula. Pace e bene", replicano i deputati Dem con un altro messaggio sul social network: "Per ridurre davvero i costi della politica 'Bastaunsi'' alla riforma costituzionale. Il resto è demagogia utile solo ai vostri click". L'esponente grillino, con un secondo post, tiene il punto: "I parlamentari del Movimento hanno dato 18 milioni dei loro stipendi alle imprese italiane. I Deputati Pd zero", afferma provocando la risposta del Pd che ricorda che l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti "fa risparmiare 470 milioni di euro e la riforma costituzionale 500 milioni". Sibilia non demorde e ribatte: "Intanto insieme agli altri vi siete intascati 42 milioni di euro con la legge Boccadutri. E bravi...". L'ultima replica, al momento, è dei deputati del Partito democratico: "La Legge Boccadutri non ha dato un euro in più ai partiti. Oltre a proporre di stampare moneta, potrebbe studiare i provvedimenti".
Tornando all'Aula, anche le altre forze di opposizione hanno preannunciato proprie proposte (FI è per legare l'indennità all'ultimo stipendio prima delle elezioni, il Carroccio propone 6 giorni massimi di assenza e poi dimissioni) e il clima potrebbe surriscaldarsi. Il Pd si attende lo scontro in Assemblea, e intanto rilancia la proposta avanzata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di legare lo stipendio dei parlamentari alla effettiva presenza in Paralmento, così da 'punire' gli assenteisti, forte del dato sulla presenza assidua dei parlamentari dem (risultati i più stakanovisti sia alla Camera che al Senato).