Roma. - "Lasciate perdere me, avete altre occasioni per mandarmi a casa. Non capisco come si possa in nome non di una alternativa ma di una antipatia, dire di no". Lo ha detto Matteo Renzi intervistato da Massimo Giletti all'Arena su Raiuno. "Quando uno vota per antipatia dimostra scarsa visione del Paese". Secondo il premier, "già con l'articolo 138 della Costituzione i costituenti avevano ben chiara l'idea di una carta viva che potesse cambiare. Salvo l'ultimo articolo, il 139, che rappresenta un paletto sulla forma repubblicana... Ai cittadini dico ora: è giusto o no ridurre il numero dei parlamentari, diminuire il costo delle istituzioni ed evitare il ping pong tra Camera e Senato che spesso è indecoroso? Lo vogliamo più semplice questo Paese o no? Vogliamo una riforma che riduca i costi o vogliamo lasciare le cose così come stanno? C'è chi fa politica per cambiare il Paese e chi la fa per attaccare gli altri... Io so di non essere la persona più simpatica al mondo. A me piacerebbe poter fare di più, mi piacerebbe che questo Paese andasse a una velocità normale...".
Dieci comitati in campo: sei per il "sì" e quattro per il "no"
"A me interessa che i cittadini sappiano su che cosa si vota, che non è né la faccia mia né quella di Bersani", ha aggiunto.
RENZI: BERSANI VOTA NO? ALLA CAMERA HA VOTATO 3 VOLTE SI'
"Bersani ha detto che voterà no al referendum? Io dico solo che Bersani ha votato sì per tre volte alla Camera a questa riforma che non ho mica scritto io la sera a Rignano stando al computer". Matteo Renzi ha commentato in maniera critica la decisione del suo predecessore alla guida del Pd. "Se Bersani voterà no dopo aver detto sì alla riforma, ciascun cittadino si farà la propria opinione. Ma su che cosa dobbiamo votare? Non certo su Bersani e su Renzi. Io dico solo che questo referendum, in caso di vittoria del no, non ricapiterà piu'. I cittadini - ha aggiunto il premier - decidano adesso se vogliono superare il bicameralismo, ridurre il numero dei parlamentari e il numero dei costi".
RENZI: DA TRENT'ANNI SI VOGLIONO RIDURRE I POLITICI, NOI LO FACCIAMO
"Io non sono qui per vivacchiare - ha sottolineato il presidente del consiglio -. Se volete quelli che vivacchiano teneteveli. Io l'ho detto. Io voglio essere l'ultimo ad avere la fiducia da Camera e Senato. Con la riforma cambia il bicameralismo paritario - ha aggiunto -. Sono trent'anni che fanno tutti politica , tutti hanno sempre detto che ci sono troppi politici e che bisogna semplificare la burocrazia. Ora lo facciamo. Si chiede alla politica meno costi, più concretezza e semplicità. Che abbiamo fatto di male ad avere la classe politica più costosa? Abbiamo l'occasione di ridurla ora".
(AGI)