Milano - Silvio Berlusconi è stato dimesso dal Presbyterian Hospital - Columbia University Medical Center di New York dove era stato ricoverato per accertamenti. L'ex presidente del Consiglio non presenta alcun problema di natura cardiovascolare, come si era temuto, ma dovrà stare a riposo e non tornerà sulla scena politica almeno fino a metà novembre. La raccomandazione arriva dal suo medico curante Alberto Zangrillo, secondo cui Berlusconi dovrà rimanere a New York sotto controllo sanitario.
Volato negli Stati Uniti venerdì, durante la fase di atterraggio a New York - spiega una nota della segreteria - il Cavaliere ha avuto "un lieve malore", per questo motivo si è dovuto sottoporre a dei controlli medici al cuore, dopo l'intervento subito al San Raffaele a Milano il 14 giugno.
Tra domani e mercoledì, riferiscono fonti ben informate, dovrebbe incontrare il tycoon australiano Rupert Murdoch e nei giorni successivi ritornare in Italia. La trasferta americana dunque è servita all'ex presidente del Consiglio per completare un 'check up' richiesto dai suoi familiari ma potrebbe essere legata pure alla partita che si sta giocando tra Mediaset e Vivendi.
In ogni caso il motivo del viaggio, come hanno assicurato i legali di Berlusconi nel presentare la richiesta di legittimo impedimento all'udienza preliminare sul Ruby ter, è legato alla salute del Cavaliere. Nel certificato medico si parla di scompensi pressori come conseguenza dell'intervento al cuore. I legali così hanno ottenuto che la posizione del loro assistito nel Ruby ter venisse stralciata. L'udienza preliminare per l'ex Cavaliere proseguirà il 15 dicembre mentre gli altri 23 imputati sapranno il 19 ottobre se verranno rinviati a giudizio. L'ex premier potrebbe tornare sulla scena politica ufficialmente a metà novembre. Per quei giorni è prevista la conferenza nazionale programmatica di FI, ma si sta lavorando - viene spiegato - per trasformare l'assemblea azzurra in una manifestazione di sostegno al no al referendum.
Dieci anni dopo l'installazione del pacemaker a Cleveland, in Ohio, Berlusconi è dunque tornato a curarsi negli Stati Uniti. L'ottantenne ex premier ha scelto questa volta uno dei più grandi ospedali americani, il New York-Presbyterian. Nato nel 1998 dalla fusione tra il New York e il Presbyterian hospital, il 'Nyp' ha circa 2.600 posti letto, 20mila dipendenti, tra cui più di 6.500 medici, che riescono a coprire due milioni di visite l'anno.
All'interno del complesso, l'ex Cavaliere è stato ricoverato nel centro medico gestito in collaborazione con la Columbia University, uno dei "migliori centri medici universitari del mondo", si legge sul sito, "riconosciuto a livello internazionale per i suoi programmi di cure cardiologiche all'avanguardia, per le terapie di intervento e l'esperienza in chirurgia cardiologica, tra cui i trapianti". (AGI)