Roma - "M5S ha detto la sua, ora aspettiamo la posizione di Berlusconi e Salvini e alla fine faremo le modifiche necessarie". Matteo Renzi da New York, dove si trova per partecipare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, risponde alla domanda dei giornalisti sull'ultimo rilancio dei grillini in tema di legge elettorale: proporzionale corretto con preferenze. Altrimenti detto, "Democratellum". Il premier, dopo aver sottolineato che lui si occupa del governo del Paese e lascia al Parlamento dibattito e lavoro sulla legge elettorale, non chiude e rilancia. Si ascoltano tutti, quindi anche le proposte di Lega e Forza Italia. Che, pero', non arriveranno. Non a breve, almeno. Lo Stato Maggiore della Lega a Montecitorio e Renato Brunetta hanno fatto sapere di non avere intenzione di presentare alcuna mozione. "Non se ne parla prima del referendum", e' la posizione di Forza Italia.
A riaccendere l'interesse attorno all'Italicum e' stata la mozione presentata da Sinistra Italiana che chiede modifiche a quelle parti della legge elettorale a rischio incostituzionalita'. Per la maggioranza sarebbe bastato votare No, con il placet della minoranza dem che continua a chiedere una nuova legge e respingere modifiche all'Italicum. Ma la richiesta di una mozione di maggioranza da parte di Ap ha messo in difficolta' il Partito Democratico, costretto a venire incontro alla richiesta dell'alleato di governo e avviare una serie di confronti dentro la maggioranza. Confronti che vanno avanti anche in serata, con la riunione dei capigruppo convocata in sala Berlinguer, negli uffici del Pd a Montecitorio. Il primo giro di colloqui avviati da Ettore Rosato e Lorenzo Guerini si e' infatti risolto con una fumata nera, anche a causa della presa di posizione della sinistra dem: nessuna mozione sara' presa in considerazione, e' l'avvertimento ai vertici del Pd, se il testo non conterra' modifiche circostanziate e tempi certi. Il contrario di quello che sembrava dover essere il documento messo a punto dallo stato maggiore del partito assieme agli alleati. Si puntava su un testo snello, che si limitava ad elencare i principi ai quali avrebbe dovuto ispirarsi l'Italicum emendato. Niente di tutto questo, visto che il presidente dei deputati del Pd, Ettore Rosato, ha tenuto a precisare - quando lo strappo con la minoranza interna sembrava consumato - che la mozione di maggioranza "non sara' generica". Anzi: "Renzi ha detto che c'e' la disponibilita' a migliorare l'Italicum, lui e' il segretario del Pd e le sue sono parole che ci impegnano. Il Pd crede nella possibilita' di modificare la legge elettorale, dipende dalle opposizioni e noi siamo pronti ad ascoltare le loro proposte". Cio' che suona alla sinistra dem come un invito a sedersi al tavolo e discutere, senza preclusioni. (AGI)