Reggio Emilia - Un monito sul referendum costituzionale - su cui "si gioca la credibilità del Paese" - e l'ennesima stoccata a Massimo D'Alema e al suo "amore" con Silvio Berlusconi. Dal palco della festa dell'Unità di Reggio Emilia, Matteo Renzi torna innazitutto a parlare della battaglia che più gli sta a cuore: la riforma costituzionale. "Al referendum non e' in ballo un governo ma la credibilita' di un Paese, non c'e' in ballo la risposta a un quesito, c'e' distinzione tra Italia che dice si' al futuro e quella che e' impaurita", sottolinea. "Io non credo che il futuro sia una minaccia, certo ci sono delle preoccupazioni, ma l'unico modo per vincere la paura e' avere valori forti: ecco peche' non credo nella logica dei muri, ma a quella del confronto nelle piazze".
"Ho chiesto al Presidente dell'Anpi di venire alla festa per discutere insieme perche' per noi ci sono le porte aperte al dialogo ma non rinuncio alle nostre idee, dopo vent'anni di discussione senza risolvere nulla", prosegue il premier, ricordando l'appuntamento - sul tema della riforma costituzionale - il prossimo 15 settembre a Bologna col presidente dell'Anpi Carlo Smuraglia. "Ho visto la polemica sul non dire, che queste feste sono per il si' al Referendum per che cosa dobbiamo essere? Per il No?" si interroga ancora. "Ma un partito non puo' essere per il boh, o il ma o il non lo so, deve indicare un direzione e dire che per l'Italia c'e' bisogno di cambiare le regole per renderla piu' forte piu' bella: questo - ha concluso - non vuol dire non rispettare quelli che non la pensano come noi".
Per Renzi "la riforma che sara' sottoposta a referendum non da' piu' poteri al premier, quelle che davano piu' poteri al premier ce n'erano due, una voluta da Berlusconi, una da D'Alema, ma non sono passate". "Non ironizzate su Berlusconi e D'Alema - è la stoccata del premier - quando c'e' l'amore, quando c'e' l'affetto, non si devono fare battute". Renzi si dice convinto che quando sara' chiaro l'argomento del referendum "saranno in tanti a votare si'". "Quando si leggera' il quesito - ha spiegato - sara' chiaro che parliamo di una cosa semplice: volete cambiare o andare avanti con un sistema che non funziona come dovrebbe? Io penso - ha proseguito - che voglio cambiare per scommettere sul futuro piu' semplice, meno politici e piu' politica perche' credo alla politica con la P maiuscola". "Io sono per non personalizzare il referendum ma per quardare il merito delle riforma anche perche' se si personalizza bisogna dire: come vota Berlusconi? Vota no. Come votano Brunetta, Grillo, Salvini Calderoli, Gasparri qualcuno ci mette anche D'Alema? Votano no".
Quanto all'Italicum, Renzi sembra profilare spiragli di apertura. "C'e' un problema sulla legge elettorale? Cambiamola, ma bisogna trovarne un'altra migliore". "Non c'e' problema - assicura - ma la riforma costituzionale non c'entra niente con la legge elettorale".
Infine un accenno al caos M5s a Roma. "Sono sinceramente dispiaciuto per cio' che sta accadendo a Roma, un sacco di gente mi dice hai visto che ne hanno dette di tutti i colori, ora ci facciamo sentore noi al loro livello, con gli attacchi gratuiti, i vili insulti e la demagogia", afferma. "Noi siamo dispiaciuti per la citta' di Roma e da presidente del Consiglio confermo la volonta' di lavorare col il sindaco di Roma Virginia Raggi , le confermo la disponibilita alla collaborazione , noi non siamo quelli che godono delle disgrazie altrui", conclude. (AGI)