Roma - Virginia Raggi sapeva da metà luglio che l'assessore all'Ambiente, Paola Muraro, era iscritta nel registro degli indagati. A renderlo noto è stato lo stesso sindaco di Roma davanti alla commissione Ecomafie, rispondendo a una domanda di un commissario, precisando che "a mia conoscenza, oggi 5 settembre non c'e' nessun avviso di garanzia" a carico della Muraro. "Verso fine luglio, tra il 19 e la fine del mese di luglio, ho saputo del fascicolo aperto sull'assessore Muraro ma tuttavia sono ancora in attesa di conoscere le carte. Al momento - ha precisato - c'e' un fascicolo ma non si sa nulla" e anche se si sa che l'assessore e' indagata in relazione all'articolo del codice ambientale 256, Raggi ha osservato: "Ma e' molto generico. Si tratta di una contestazione generica e non c'e' ancora nessun avviso di garanzia. Abbiamo fatto questa valutazione in una riunione anche con l'ex capo di Gabinetto, osservando che la contestazione e' troppo generica per capire di cosa stiamo parlando. Appena sapremo meglio prenderemo provvedimenti".
"Noi attendiamo. Non c'e' nessun passo indietro", ha ribadito il sindaco a proposito della possibilita' che l'assessore all'Ambiente possa fare un passo indietro. "Attualmente - ha sottolineato Raggi - ci sono fatti eventualmente contestati che non configurano un reato. Nel momento in cui configureranno un reato costituiranno un rinvio a giudizio. Il lavoro del pm e' proprio di valutare se configurano o meno un reato. Noi attendiamo - ha insistito - non c'e' nessun passo indietro. Attendiamo di vedere le carte e faremo le valutazioni conseguenti".
Prima del sindaco, era stato l'assessore Muraro ad ammettere di essere a conoscenza dell'iscrizione nel registro degli indagati. "Ho chiesto alla Procura e ho saputo di un 335", cioe' dell'articolo del codice di procedura penale che disciplina l'iscrizione nel registro degli indagati per l'"articolo 256 comma 4" del testo unico Ambiente, riguardante relazioni delle norme ambientali sulla gestione dei rifiuti. Bratti, sottolineando che "non esiste segreto investigativo" su questa informazione, ha chiesto alla Muraro se intende avvalersi della presenza del suo legale, ma l'assessore ha risposto di no: "No, non intendo avvalermi di un avvocato". "Sono sotto attacco mediatico", ha aggiunto Muraro.
Rispunta Previti, nuova bufera sulla Raggi
"Il 18 luglio è stato rilasciato alla dottoressa Muraro, su sua richiesta, il certificato" che attesta l'iscrizione nel registro degli indagati, ha confermato la Procura di Roma in risposta a una richiesta formale della commissione parlamentare. "Paola Muraro e' iscritta nel registro delle indagini dal 21 aprile 2016", ha comunicato Bratti.
Il Partito democratico all'attacco - "Ha ammesso che sapeva di essere indagata dal 18 luglio. Fino ad oggi ha sempre negato. Raggi sapeva?", chiede su Twitter Alessia Morani, vicepresidente del Gruppo alla Camera, che commenta con l'hashtag "bugiestellari". "Quindi ieri il suo legale ha mentito. Raggi sapeva? Basta bugie a 5 stelle", aggiunge il senatore Dem Stefano Esposito. Anche per Stella Bianchi, deputata e componente nella Commissione sul Ciclo dei rifiuti, "Muraro ha mentito. Sapeva da tempo di essere indagata e ha continuato, con sangue freddo, a sostenere di non sapere nulla di indagini della procura nei suoi confronti. Sono indagini - continua Bianchi - a quanto apprendiamo, su reati come traffico illecito di rifiuti, abuso d'ufficio, truffa, falso in atti pubblici. La Raggi sapeva? Non sappiamo se augurarci, per Roma, che la Raggi fosse connivente o talmente ingenua da non accorgersi di nulla". "Muraro - ribadisce Andrea Romano - sapeva da luglio. Ma Raggi, Di Maio e Grillo da quando sapevano? Doppia morale, doppio gioco e zero governo di Roma malgoverno M5S". "Un disastro in streaming", afferma infine su Twitter Emanuele Fiano, deputato e componente della segreteria nazionale del Pd. (AGI)