Bologna - Tensioni e scontri per Matteo Salvini a Bologna, dove è andato , per la chiusura della campagna elettorale della candidata leghista Lucia Borgonzoni. Il clima di forte tensione c'era da giorni, tanto che l'annunciato comizio in piazza Verdi era stato annullato per motivi di ordine pubblico dal Comitato di sicurezza cittadino mentre piazza Verdi era stata 'barricata' dagli attivisti dei centri sociali per farne una 'zona franca'. Il leader della Lega ha quindi dovuto cambiare programma, tenuto top secret fino ad un'ora prima della sua apparizione in piazza Maggiore, presidiata da un fitto cordone di blindati della polizia, e dove alla fine Salvini è apparso imbavagliato in segno di protesta. Al fianco della Borgonzoni, il leader leghista si è presentato sotto la sede del Comune con lo striscione "Liberiamo Bologna" e ha promesso: "Con noi piazza Verdi diventerà un giardino". Salvuini ha definito "indegno che ci sia siano pezzi di Bologna dove i bolognesi non possono andare", riferendosi alle contestazioni. "Ci è stata vietata piazza Verdi", ha aggiunto, "per il solito gruppo di "ragazzotti" che decidono di mettere a ferro e fuoco la città. Per questo abbiamo deciso di imbavagliarci, dal 19 cambierà tutto e manderemo tutti a casa". Poi ha assicurato: "Quando avremo finito con le ruspe nei campi rom, cominceremo con i centri sociali".
Gli scontri piu' violenti tra il collettivo Cua e la polizia si sono avuti in via Zamboni, mentre i manifestanti tentavano di risalire, proteggendosi con dei gommoni da mare, da piazza Verdi verso piazza Maggiore. Gli agenti li hanno bloccati con alcune cariche alle quali i manifestanti hanno risposto con lanci di bombe carta e bottiglie di vetro. Alcuni dei manifestanti sono comunque riusciti ad arrivare a piazza Maggiore dove sono stati bloccati e respinti. E qui e' scattato il lancio di ortaggi, frutta e sono stati esibiti alcuni striscioni contro Salvini.
Durante l'intervento del leader leghista sono stati invece intonati cori, sempre da parte dei manifestanti, tra cui 'Odio la Lega', 'Andate a lavorare', 'Bella ciao'. (AGI)