Roma - Matteo Renzi attenua, anche se solo in parte, i toni sul referendum costituzionale, loda il meccanismo referendario e assicura che ne rispetterà l'esito. Già ieri aveva addossato al fronte del 'no' la colpa della personalizzazione della consultazione, oggi, durante la prima tappa del tour in Abruzzo e Puglia, afferma: "A me questa cosa del referendum sembra bellissima. Piaccia o non piaccia saranno gli italiani a decidere. La gente dirà si' o no e noi rispetteremo il volere del popolo italiano, dicendo con chiarezza che ci sono due modelli diversi".
Ovviamente i toni soft non si estendono al merito della riforma, su cui il premier è netto: "Per anni ci hanno detto che facciamo le riforme nei palazzi", ma questa volta "decide la gente", anche perchè "ci sono due modelli diversi: da un lato si rende il Paese piu' semplice, dall'altro ci si accontenta della situazione attuale, con due Camere" che hanno gli stessi poteri. "Se lo tengano pure quest'ultimo modello della politica degli inciuci", e comunque vada "noi rispetteremo il volere degli italiani". E dal palco dell'Aquila il premier si toglie anche l'ennesimo sassolino dalla scarpa: "Chi costantemente spara contro la classe dirigente del Paese non si rende conto che sta minando se stesso e non solo gli altri", perchè "la sfiducia verso la classe dirigente" fomenta "la paura". Paura che è uno dei refrain di oggi. Prima il premier annuncia che oggi "uscirà lo scambio di missive tra la Commissione Europea e il ministro Pier Carlo Padoan, che ha fatto un lavoro straordinario, e potremo vedere riconosciuto l'elemento della flessibilità che alla fine per l'Italia vale diversi soldi". Poi mette in guardia Bruxelles: in Europa si sta affermando il tempo "della paura e non del coraggio". "La paura è un muro" e questo "è il tempo in cui è piu' facile essere creduti se suscitiamo una preoccupazione piuttosto che una speranza". Un esempio? Gli Usa: "Se un anno fa mi avessero detto di scommettere un euro su Donald Trump candidato dei Repubblicani alla corsa alla Casa Bianca avrei detto no". Invece "è accaduto un fatto incredibile negli Usa", e anche in Europa "sta avvenendo un fatto diverso da quello che ci saremmo aspettato. Se mi avessero detto che i candidati socialisti e conservatori in Austria sarebbero arrivati quarto e quinto, entrambi fuori dal ballottaggio, non ci avrei scommesso un euro". (AGI)