Palermo - "Sconfiggere le mafie e' possibile". E' quanto scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio inviato in occasione del trentaquattresimo anniversario dell'assassinio per mano mafiosa di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo, ricordati oggi a Palermo, anche nel corso di un dibattito al Teatro Biondo, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. "Pio La Torre ha testimoniato che le mafie possono essere duramente colpite ogni volta che si realizza una convergenza tra le forze positive della societa'. E' necessario - aggiunge il Capo dello Stato - che i cittadini avvertano di essere partecipi dei cambiamenti sociali".
"I giovani sono il nostro futuro. Tocca anche agli adulti aiutarli a liberare la loro speranza, farla diventare contagiosa e costruire insieme una societa' libera dalle organizzazioni criminali, dalla loro influenza, dalla corruzione che cercano di alimentare", dice ancora Mattarella, nel messaggio letto al Teatro Biondo di Palermo. "Nel giorno dell'anniversario dell'assassinio di Pio La Torre, desidero rivolgere un caloroso saluto ed esprimere la mia vicinanza a tutti i partecipanti alla manifestazione promossa dal Centro Studi e iniziative culturali che porta il nome del dirigente Pci barbaramente ucciso dalla mafia", scrive il presidente della Repubblica. "Il progetto educativo antimafia, al quale continuate a lavorare, rappresenta un'azione positiva di sensibilizzazione e di crescita della coscienza sociale. Sconfiggere le mafie e' possibile, oltre ad essere una necessita' vitale per l'equilibrio e lo sviluppo del Paese. Per raggiungere questo obiettivo - scrive il Capo dello Stato - accanto al lavoro delle istituzioni, della magistratura, delle forze dell'ordine, e' necessario che i cittadini avvertano di essere partecipi e protagonisti dei cambiamenti sociali, che il rispetto della legalita' si affermi nell'esperienza quotidiana, oltre che nella prassi delle amministrazioni".
"Pio La Torre - prosegue la missiva letta in un teatro colmo di autorita' ma anche di giovani e studenti - ha testimoniato con il suo impegno politico che le mafie, con il loro disegno di sottomettere le funzioni pubbliche e la societa' possono essere duramente colpite ogni volta che si realizza una convergenza tra le forze migliori della comunita'. Gli anticorpi alle mafie ci sono: dobbiamo svilupparli e fare in modo che operino insieme, in alleanza tra loro. Tanto piu' questo principio vale oggi, quanto piu' diffusi sul territorio nazionale sono i tentativi di condizionamento e di infiltrazione. I giovani sono il nostro futuro. Tocca anche agli adulti aiutarli a liberare la loro speranza, farla diventare contagiosa e - conclude Mattarella - costruire insieme una societa' libera dalle organizzazioni criminali, dalla loro influenza, dalla corruzione che cercano di alimentare". (AGI)