Roma - "Non mi riconosco in questo Presidente della Repubblica e non mi pento di quello che ho detto. Macchè frontiere aperte! In tutto il mondo si controllano e difendono le proprie frontiere". Lo ha detto nel corso del programma La Telefonata il segretario federale della Lega Nord e presidente di McS, Matteo Salvini, tornando aull'attacco verbale di ieri al rpesidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo avere equivocato una frase sul 'superamento delle frontiere' pronuciata al Vinitaly.
Salvini fraintende Mattarella e attacca, "su fronte complice e venduto"
E qualche ora dopo ha rincarato la dose durante la sua visita a Paganica, la frazione più popolosa dell'Aquila dove è tornato per conoscere lo stato dell'arte post sisma. "Le frontiere se hanno un senso vanno controllate sia per gli uomini che per le merci che entrano ed escono - ha rimarcato Salvini - quindi è qualcun'altro che deve correggere il suo modo di lavorare. Mattarella sicuramente non fa gli interessi dei cittadini italiani, ma di altri". Di chi? "Chiedetelo a lui". Il leader della Lega ha sostenuto di non essere l'unico paladino del buon fare: "ce ne sono tante di brave persone - ha osservato - non le abbiamo al governo, purtroppo, perché siccome chi è al governo decide cosa fare e cosa non fare, in questo momento abbiamo un governo che non è amico degli italiani. Sulle frontiere - ha proseguito Salvini - il mio problema è quello di non lanciare segnali pessimi come quello di Mattarella che fa presupporre che in Italia possa entrare tutto, non solo uomini, ma anche merci. Ci stanno inondando di latte straniero, riso straniero, carne straniera, formaggi stranieri, arance straniere, pomodori stranieri. Io vorrei che mangiassimo cose di casa nostra". (AGI)