Roma - "Siamo alle comiche. Il Bomba ha annunciato che querelera' Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle perche' hanno osato dire cio' che e' sotto gli occhi di tutti, cioe' che questo e' un governo asservito alle lobby del petrolio e delle banche, invischiato in conflitti di interessi giganteschi, che fa leggi non per i cittadini, ma per garantire gli affari del compagno dell'ex ministro Guidi o per salvare la banca del padre della Boschi". I 5 Stelle non mollano e alzano il tenore della polemica. "Il Bomba dovrebbe ricordarsi la storia di Mario Chiesa, il primo arrestato che diede inizio alla lunga serie di arresti di Mani Pulite: fu proprio una sua querela per diffamazione ad incastrarlo e a dare il via a Tangentopoli", si legge in un post sul blog di Beppe Grillo, a firma 'M5S Parlamento'. "Trivellopoli invece e' appena iniziata. E ora #Querelacitutti!", si legge ancora.
"Il Presidente del Consiglio non eletto da nessuno, regista e artefice di tutto cio', non digerisce - è ancora il blog di Grillo - che gli si dica chiaro e tondo che lui e la sua maggioranza sono complici di questo scempio. Vorrebbe tutti zitti e buoni mentre lui porta avanti politiche che fanno gli interessi dei petrolieri e inquinano l'ambiente. Non gli piace che qualcuno dica 'sapevate tutto e quindi siete complici e collusi di cio' che avvenuto'. Eppure i fatti di Trivellopoli sono chiarissimi: l'emendamento pro Total e' stato smascherato per ben due volte dal M5S, prima alla Camera quando provarono a inserirlo nello Sblocca Italia e poi al Senato, quando il governo stesso lo infilo' dentro la Legge di Stabilita', blindandolo con il voto di fiducia. Anche in questa occasione Il M5S denuncio' questo ennesimo colpo di mano in Aula: il senatore Andrea Cioffi disse chiaramente che qualcuno stava suggerendo al governo una norma che sbloccava l'impianto di Tempa Rossa davanti ad un Aula che poco dopo voto' la Legge di Stabilita', consapevole di ciò che conteneva". "Il PD e la maggioranza - rilanciano i 5 Stelle - sapevano cosa stavano votando, e a dichiararlo è lo stesso ministro Guidi che per difendersi ha detto 'tutti sapevano di quell'emendamento'. Se tutti sapevano, allora tutti coloro che hanno votato a favore di quella norma avrebbero le mani sporche di petrolio, sarebbero 'collusi' con questo sistema.Il problema, per il Bomba, non e' lo scandalo che travolge il suo ministro e il suo intero governo, per lui lo scandalo e' il Movimento 5 Stelle che denuncia cio' che e' accaduto. Per questo annuncia querela, per provare a intimidire e imbavagliare la voce di chi non fa parte di questo sistema marcio, la voce di chi osa mettergli i bastoni tra le ruote. Peccato che questa voce rappresenta 9 milioni di italiani onesti che non ne possono piu'. Questa voce il bomba non puo' zittirla, le sue minacce di querela non serviranno a nulla se non a rafforzarla. Ed e' indecente vedere che davanti ad uno scandalo di tale portata, il Presidente non eletto invece di fare i bagagli e andarsene a casa con tutto il suo governo, non trovi di meglio da fare che denunciare la principale forza di opposizione che fa il suo lavoro legittimo". (AGI)