Roma - "Il dolore della famiglia Regeni e' dolore di tutta Italia. Noi siamo con il cuore e con la mente e con le azioni concrete a sostegno della famiglia. La vicenda e' molto complicata ed e' seguita dal procuratore della Repubblica di Roma, con inquirenti di primo ordine". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi, conversando con i giornalisti a Chicago.
"E' chiaro che speriamo si possa finalmente trovare i colpvoli o il colpevole, non restituira' Giulio alla famiglia, ma onore all'Italia e all'Egitto. Noi ci fermeremo solo quando avremo trovato la verita'. Per cui massimo sostegno, supporto alle autorita' italiane. Ci fermeremo solo davanti alla verita' vera, non di comodo", ha aggiunto Renzi.
Intanto dall'Egitto arriva l'ennesima "novità": una lettera anonima, recapitata nelle ultime ore all'ambasciata italiana al Cairo e cestinata come inattendibile, secondo cui il 28enne ricercatore di origine friulana sarebbe finito nelle mani di una banda che trafficava in reperti archeologici e che lo ha sequestrato e torturato fino a causarne la morte per ragioni da chiarire. Chi indaga - trapela da fonti inquirenti italiane - ritiene assolutamente infondata questa ennesima versione, tenuto conto che la Procura di Roma non prende mai in considerazione gli scritti anonimi, come gia' successo tante altre volte. (AGI)