Roma - "Verdini e quelli come lui vanno mandati a casa subito, le istituzioni sono dei cittadini e non di ladri, evasori e corruttori". Nuova offensiva di Beppe Grillo che dal suo blog lancia l'hasthag #FuoriVerdiniDalSenato. E invita il mondo dei 'social' a intervenire con un messaggio su twitter. "Denis Verdini, l'ex coordinatore di Forza Italia ora accolto dal Pd - scrive il leader M5S - e' l'ultimo arrivato nella grande famiglia dei condannati che siedono nel Parlamento italiano. Per decenza dovrebbe dimettersi il prima possibile. Le istituzioni continuano a essere infangate da questi personaggi utili solo per tenere in piedi un governo che non ha nessuna legittimazione popolare. Per entrare al Senato serve la cravatta, la fedina penale pulita invece e' un optional".
Tweet riguardo #FuoriVerdiniDalSenato
"La legge popolare per il Parlamento Pulito - prosegue - e' stata snobbata per anni dal Senato, se fosse stata discussa e approvata gia' oggi a Verdini sarebbe stato impedito l'accesso a Palazzo Madama: sarebbe stato un bel giorno. Il Tribunale di Roma ha condannato Verdini a due anni di reclusione (con pena sospesa) per concorso in corruzione nella vicenda sull'appalto per la Scuola Marescialli di Firenze, la stessa che porto' alla condanna di gente come l'ex presidente del Consiglio superiore per i lavori pubblici, Angelo Balducci, e l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, quello che la notte del terremoto a L'Aquila se la rideva allegramente". "La condanna di appena due anni, se confermata nei successivi gradi di giudizio - osserva Grillo - gli eviterebbe solo per un giorno la decadenza da parlamentare, prevista dalla legge Severino. Il reato pero' si prescrivera' entro l'estate. Gli restano ancora 4 processi, tra cui quello per bancarotta fraudolenta per la gestione del Credito cooperativo fiorentino, ma intanto per questa volta la fara' franca".
Denis Verdini condannato a due anni, scontro nel Pd
"In un paese normale, un condannato e plurindagato come Verdini sarebbe gia' fuori dal Parlamento, in Italia invece puo' comodamente restare attaccato alla sua poltrona da senatore e da li' continuare la sua allenza con il Bomba (che senza di lui scomparirebbe) per contribuire allo sfascio del paese. L'ebetino - che in quanto segretario piddino ha una certa dimestichezza con indagati e condannati - con Verdini ci ha persino riscritto la Costituzione, sfregiandola, elevando un corruttore conclamato al rango di Padre Costituente. Con buona pace di Calamandrei.Durante l'esame di quella che chiamano riforma, il M5S si e' battuto con forza perche' in Costituzione venisse inserito un principio semplice ma fondamentale: i condannati devono rimanere fuori dal Parlamento. Renzi, Verdini e tutta la casta dei disonesti non solo hanno bocciato le proposte per un Parlamento pulito, ma per non rischiare hanno anche dato l'immunita' ai futuri consiglieri regionali e ai sindaci che entreranno nel nuovo Senato". (AGI)