Roma - I contraccolpi della fiducia al governo Renzi votata da Verdini e dai suoi senatori iniziano a farsi sentire all'interno del Pd. Non si tratta del merito del ddl Cirinnà, che ora veleggia verso le acque sicure di una Camera dei Deputati dove da solo i Pd ha numeri schiaccianti. Si tratta del fatto che Ala, complice anche qualche indiscrezione sui giornali, viene percepita sempre piu' come il tertium gaudens nella geopolitica interna all'esecutivo. Parte integrante della maggioranza, secondo Forza Italia e soprattutto la minoranza interna dei Democratici, e sufficientemente ingombrante da cambiarne la natura. Ecco allora Roberto Speranza, esponente di spicco della sinistra interna al partito di maggioranza relativa, che verso mezzogiorno si incontra con i giornalisti alla Camera. E non usa mezzi termini: "E' chiaro che il voto di fiducia di ieri costituisce un cambiamento del perimetro della maggioranza. Un fatto molto grave". Pertanto è necessario a questo punto che si svolga "una discussione vera sull'identita' del partito" e per questo "chiediamo un congresso anticipato". Assise che, da statuto, potrebbero svolgersi tra il prossimo dicembre fino addirittura al novembre del 2017. Troppo tardi, vista l'urgenza che denuncia Speranza: "No ad un patto organico con residui del berlusconismo. Il nostro popolo deve pronunciarsi. Noi non vogliamo Verdini e i verdiniani in maggioranza mentre se continua cosi' ce li avremo in casa". Inutile dire che la prospettiva non piace al gruppo dirigente del partito.
Cirinnà, quasi pronto ddl su adozioni gay
Per tutti interviene Deborah Serracchiani, della segreteria, che prima rassicura e poi attacca. "Il gruppo di Verdini non c'entra nulla con il Pd, non fa parte del nostro partito e mai ne fara' parte", esordisce. Ma poi aggiunge: "L'unico a tenere quotidianamente insieme il Pd e Verdini e' proprio Speranza, che insegue i propri fantasmi o forse piu' semplicemente le dichiarazioni dei Cinque Stelle e di Forza Italia. Forse, piu' che al congresso del Pd vuole candidarsi a segretario di Ala? Sicuramente avrebbe piu' chance. Se invece vuole candidarsi segretario del Pd si accomodi, ci metta la faccia al prossimo congresso. Vedremo chi vincera e chi perdera'". Suona come una sfida e anche qualcosa di piu'. E' iniziato il confronto. (AGI)