Roma - Continua lo scontro politico per l'approvazione in Senato del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Torna in campo la senatrice Pd Monica Cirinnà, "nell'emendamento canguro erano contenuti non solo tutti i diritti per le coppie dello stesso sesso, ma anche l'art. 5 per l'adozione speciale. Questa e' la prova assoluta che il Pd voleva portare a casa l'intera legge". Personalmente, insieme ai colleghi Lumia e Lo Giudice, ho ricevuto rassicurazioni, sia a voce che attraverso sms, da senatori del Movimento 5 Stelle a ridosso della votazione in aula dell'emendamento Marcucci che loro avevano raggiunto l'accordo interno al gruppo per votare il cosiddetto canguro sia intero che spacchettato. Questo e' accaduto nei giorni scorsi fino alla tarda serata di lunedi' 15 febbraio. Chi afferma il contrario e' bugiardo". "Non votando il canguro - incalza - M5S ha prodotto due risultati. Il primo: condannare le famiglie Arcobaleno al non riconoscimento della loro genitorialita'. Il secondo: costringere il PD al voto di fiducia per non lasciare alla roulette russa dei voti segreti i diritti e la vita di tante persone". "E' bene ricordare - conclude Cirinna' - che la posizione di M5S in 10 giorni e' passata dal sostegno pieno alla legge, al voto di coscienza, al no al canguro, alla richiesta del voto in aula e ora, ma solo per ora, nuovamente al si' alla legge. Quale affidabilita' possono garantire? Nessuna".
Immediata la risposta durante una conferenza stampa al Senato di Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e membro del Direttorio, nel corso di una conferenza stampa M5S al Senato. "Non c'e' mai stato nessun accordo con il Pd sul canguro. Tutto quello che e' stato detto e' trasparente e molte ricostruzioni fatte sono fantasiose". Renzi dice che non si puo' piu' fidare di M5S... "Non credo che Renzi si sia mai fidato - ha aggiunto - cosi' come noi di lui. La prova e' il voto in aula e noi abbiamo detto che voteremo le unioni civili. Noi ci siamo al 100%. "Nel Pd c'e' una guerra tra bande, non e' coeso, ma lo dicano ai cittadini italiani senza scaricare colpe sugli altri - ha proseguito Di Maio - c'e' un premier che sa, da un anno, che la principale forza di opposizione di questo Parlamento e' d'accordo con le unioni civili e le votera'. Il premier non avrebbe dovuto fare altro che favorire il dibattito parlamentare".
Intanto il presidente del Senato Pietro Grasso elimina i 'super-canguri'. Grasso ha deciso di considerare inammissibili i 7 emendamenti premissivi tra i quali ci sono il tanto discusso Marcucci (Pd), ma anche uno presentato da Malan (FI) e gli altri da Gianmarco Centinaio (Lega). Sempre secondo quanto viene riferito, Grasso ha preso questa decisione dal momento che i cosiddetti emendamenti 'premissivi' "sono stati 'tollerati' in qualche rarissima occasione" e solo come "reazione contrapposta e proporzionata da parte della maggioranza rispetto a manifestazioni di ostruzionismo esasperato". In questo momento, il presidente Grasso sta anticipando le sue decisioni ai capigruppo riuniti informalmente.
Sui 6100 emendamenti presentati inizialmente sulle unioni civili, ne rimangono circa 1280. Ma, secondo quanto si apprende, da votare realmente in aula ne restano meno di 500 considerando quelli che sono stati valutati inammissibili, improponibili per estraneita' di materia, identici o similari tra loro. (AGI)