Roma - Guido Bertolaso come Mr.Wolf, il personaggio del celebre film di Quentin Tarantino, Pulp Fiction, famoso per 'risolvere problemi'. Torna a definirsi cosi' il candidato del centrodestra alla guida di Roma, intervistato dalla Stampa.it: "Per quanto riguarda il programma mi confrontero' con i leader dei partiti che mi hanno chiesto di prendere parte a questa sfida - spiega l'ex Capo della Protezione civile - ma per capire fin da subito che tipo di sindaco ho intenzione di essere basta guardare il mio curriculum e vedere di cosa mi sono occupato nella mia carriera. Ogni volta che c'era un problema chiamavano Mr.Wolf. Qualche esempio? L'emergenza spazzatura a Napoli chi l'ha risolta? De Magistris? O il termovalorizzatore di Acerra che il sottoscritto ha realizzato in sei mesi?". "Se qualcuno pensa - prosegue - che, da sindaco, mi mettero' ad organizzare Leopolde, conferenze, dibattiti e seminari su come sara' la Roma del futuro si sbaglia di grosso. Queste cose le lascio ai teorici altri. Io sono una persona pratica: politica delle idee e poi delle cose che seguono le idee".
Bertolaso e' convinto che il suo curriculum "sia una garanzia" e, sostiene: "Dovessi uscirne sconfitto, pazienza. Il giorno dopo tornero' al mio mestiere: non ho bisogno della politica per vivere". Sul fatto che nel suo curriculum, pero', ci siano anche due inchieste giudiziarie ancora pendenti, assicura che rinuncera' alla prescrizione: "Ovviamente sara' l'arma a cui ricorrera' chi non avra' altri argomenti da usare contro di me - sottolinea - anche perche' difficilmente si potra' sostenere che sono un politico, che non so come si riparano le buche o come si risolve il problema della spazzatura. Non potranno quindi che attaccarmi sulle mie vicende giudiziarie". Ma, continua, "non e' venuta fuori una prova provata delle accuse che mi sono state rivolte.
Quattro anni fa, quando inizio' il processo, ho chiesto il rito abbreviato ma per due volte mi e' stato negato. Entro il 2016 o il processo si concludera' o io saro' prescritto. In ogni caso ribadisco che intendo rinunciare alla prescrizione: sono io che voglio la sentenza". Per quanto riguarda gli altri 'competitor' nella Capitale, su Alfio Marchini osserva: "E' una questione politica che lascio alla politica. Saranno i partiti che mi sostengono a verificare se ci sono le condizioni per un accordo. Anche se mi pare abbastanza chiaro, ormai, che Marchini difficilmente possa ritirarsi dalla corsa al Campidoglio". Mentre su Francesco Storace, dice: "Non nutro rancore nei confronti di nessuno e certamente la mia campagna elettorale non sara' nemmeno sfiorata dall'idea di calunniare i miei avversari". Bertolaso spiega infine che il problema familiare, per il quale aveva pensato di rinunciare alla candidatura, "fortunatamente si e' risolto. Ma per una settimana sono stato molto in ansia per la mia nipotina malata. Poi, quando ho visto che tutto si stava risolvendo mi sono rasserenato. E dopo l'investitura congiunta alla mia candidatura da parte dei tre leader del centrodestra, mi sono detto: proviamoci. D'altra parte 'civis romanus sum'. Roma e' Roma e ne sono innamorato". (AGI)