Roma - Parla di "odore della sconfitta" sul fronte del ddl Cirinnà ma aggiunge anche che il possibile capovolgimento di fronte, alla vigilia dei primi voti al Senato, sulle unioni civili "sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie". Roberto Formigoni rincara la dose chiudendo il suo tweet con un "non e' bello, poverini" e si scatena la bufera. Oggi la precisazione dell'ex governatore lombardo: "Accetto di essere criticato, non di essere distorto, stravolto, strumentalizzato. Non ho insultato nessuno, mi sono limitato a constatare che alcune persone gay, lesbiche ecc... stanno avendo crisi isteriche. Il testo - riprende l'esponente Ap - è inequivocabile, si tratta di alcune specifiche persone, a me note, e non di una annotazione generale rivolta a 'erga omnes'. Del resto la lingua italiana è precisa: in italiano, l'assenza dell'articolo determinativo indica chiaramente che si tratta di casi specifici. Se avessi voluto offendere un'intera categoria di persone - rivendica Formigoni- avrei usato l'articolo determinativo: i gay, le lesbiche ecc... Così non ho fatto, accetto di essere criticato, non distorto".
Odore della sconfitta su #Cirinnà sta procurando crisi isteriche gravi su gay,lesbiche,bi-transessuali e checche varie. Non è bello,poverini
— Roberto Formigoni (@r_formigoni) 6 Febbraio 2016
Sui social è un diluvio di commenti a tono, e di foto con le mise più sgargianti sfoggiate in passato dal senatore Ap.
Netta la presa di distanze dai vertici Pd. "Tweet indecente, da vergognarsi. Punto", gli risponde infatti Lorenzo Guerini.
@r_formigoni tweet indecente, da vergognarsi. Punto.
— Lorenzo Guerini (@guerini_lorenzo) 6 Febbraio 2016
Dietrofront di Grillo, "libertà di coscienza sulle unioni civili" (LEGGI)
"Isterico è questo tuo tweet", è invece il messaggio che arriva da Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme, all'ex presidente della Regione Lombardia.
@r_formigoni isterico è questo tuo tweet.
— Ivan Scalfarotto (@ivanscalfarotto) 6 Febbraio 2016
ALFANO, "VIA LE ADOZIONI" - "M5S non ha una linea ufficiale e dunque non puo' per definizione assicurare tutti i suoi voti e anche il Pd lascia un po' a briglie scioglie i suoi". Angelino Alfano, ospite dell'Intervista su SkyTg24, ricorda che "prima c'era il paracadute dei voti di Grillo e se ora non ci sono l'esito e' a rischio".
"Non e' che esulto - precisa il ministro dell'Interno e leader Ncd - ma constato che la posizione degli alleati Ap e' quella di dire no a causa dell'equivalenza delle unioni al matrimonio e, di conseguenza, alle adozioni, che il M5S non dice piu' un si' certo e che il Pd ha suoi importanti blocchi sulla liberta' di coscienza. Dunque c'e' la possibilita', il rischio, o la fortuna, a seconda dei punti di vista, che la legge salti".
Alfano ribadisce dunque a Renzi l'invito a non forzare sull'equiparazione tra unioni e matrimonio e, senz'altro, sulla stepchild adoption perche' "il Pd ha davanti a se' il bivio tra partito che governa e il cattivo senno di chi vuole dividere il Paese".
Pippo Civati, sul suo blog, interviene invece sulla scelta di Grillo di lasciare libertà di coscienza sul tema delle unioni civili: "Pd e M5S si specchiano e il risultato e' quello di due centri che confrontano tra loro, si potrebbe dire. Anche i loro leader tendono sempre piu' ad assomigliarsi, in un rapporto di analogie che era abbastanza chiaro".
"Tra finte e controfinte, la palla finisce a destra, sul versante della conservazione. E come cittadino lo trovo profondamente sbagliato", conclude Civati. (AGI)