di Enzo Castellano
Cracovia - L'ultranazionalismo "è una malattia che affligge l'Europa, che ancora affligge l'umanità. L'Europa che abbiamo costruito è nata dalle ceneri di Auschwitz, non dobbiamo mai dimenticarlo". Laura Boldrini, presidente della Camera, ha la voce incrinata quando pronuncia queste parole all'interno della sinagoga Tempel di Cracovia, dove con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, e con il presidente delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, guida il viaggio-studio della memoria di 130 studenti di diverse scuole superiori italiane e che domani farà tappa ad Auschwitz-Birkenau. "Le istituzioni hanno il dovere di venire qui e ricordare, e quindi trasmettere, la responsabilità degli Stati che presero parte a questa vergogna", ha aggiunto Boldrini a proposito degli stermini nazisti, "e l'Italia prese parte anch'essa e questo non va dimenticato. Le istituzioni devono respingere il negazionismo, è nostro dovere essere qui, ascoltare e farcene carico. Abbiamo la responsabilità di trasmettere a chi non potrà ascoltare queste testimonianze il valore di queste cose".
La presidente della Camera ha avuto parole di ringraziamento per i testimoni di allora e che ancora oggi "generosamente mettono a disposizione di tutti noi la loro esperienza, il loro dramma", riferendosi ai sopravvissuti di Auschwitz che partecipano a questo viaggio-studio, tra cui Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, le quali avevano 4 e 6 anni quando furono deportate. Un grazie anche, ha aggiunto Boldrini, al ministero dell'Istruzione, ai docenti ed ai ragazzi, oltre che alla Unione delle comunità ebraiche. Nel sottolineare che questa è la sua prima volta in un viaggio della memoria, Boldrini ha detto che un conto è sentirne parlare e leggere, altra cosa è ascoltare e vedere con i propri occhi "luoghi che hanno rappresentato la vergogna". Altro passaggio delicato è stato quando ha detto "la pace non è un valore consolidato e assodato, la democrazia non è qualcosa di definito una volta per tutte. L'umanità non ha imparato a sufficienza dall'Olocausto, perchè diversamente non ci sarebbero stati altri fatti, non avremmo avuto a due passi dall'Italia la tragedia della Bosnia, con 250 mila vittime e decine e decine di migliaia di persone che subirono l'umiliazione dell'ultranazionalismo".
Laura Boldrini ha poi invitato a "non sottovalutare l'odio per le minoranze, cosa che purtroppo contraddistingue anche il mondo della politica. Bisogna essere vigili e capire che la pace dobbiamo valorizzarla. L'Europa è un disegno politico da salvaguardare, questo progetto degli Stati Uniti d'Europa è solo avviato, deve essere ancora completato". Dire quindi di no al razzismo, ad ogni forma di sopraffazione degli altri, rispettare le differenze, questa la sollecitazione venuta da Boldrini, che ha ricordato come Montecitorio "è la casa della democrazia" e in quelle realtà dove non possiamo eleggere i rappresentanti del popolo non c'è democrazia, "non disperdiamo il patrimonio di cui disponiamo". Dopo l'intervento della presidente della Camera hanno preso la parola anche il presidente dell'Ucei, Gattegna, ed il ministro dell'Istruzione Giannini, sottolineando entrambi l'importanza di questi viaggi -studio della memoria, l'importanza della scuola per far maturare i ragazzi. Gattegna, in particolare, ha sottolineato come la tappa di domani ad Auschwitz sia qualcosa che sicuramente determinerà profonda mutazione nel modo di pensare dei ragazzi, "perchè sarà una esperienza che vi segnerà". Quindi il ministro Giannini e lo stesso Gattegna hanno firmato un protocollo operativo sulle attività di educazione alla Shoah nelle scuole e nelle università italiane, rinnovando così un percorso comune avviato da qualche tempo. (AGI)
(18 gennaio 2016)