Roma - In serata al Senato non e' prevista solo la 'Bicameralina' del Pd che dovra' valutare la possibilita' di trovare una mediazione sulle unioni civili e in particolar modo sull'articolo 5 del ddl Cirinna'. Nel tardo pomeriggio ci sara' un incontro della maggioranza dei senatori del Pd, con l'obiettivo - spiegano fonti parlamentari dem - di abbassare i toni e stabilire una sorta di 'codice' interno su un tema sul quale rischia di spaccarsi il partito. Allo stesso tavolo si siederanno, tra gli altri, De Giorgi, Cirinna', Lepri e gli altri cattolici: e' prevista la presenza di circa cinquanta senatori. Un confronto tra l'ala cattolica e l'ala laica dal quale non dovrebbe pero' emergere una soluzione nel merito. Lo scopo e' quello di stabilire, anche dietro 'input' dell'esecutivo e del premier Renzi, un 'patto' sulla tenuta del Pd, riferiscono le stesse fonti. Al momento non c'e' ancora un accordo sul nodo piu' controverso, ovvero sulla stepchild adoption. L'orientamento per ora e' quello di andare avanti e di lasciare all'Aula la possibilita' di decidere sulle adozioni per il figlio del partner. Ma nelle ultime ore e' rispuntata l'ipotesi dello stralcio per evitare divisioni. Una proposta gradita ai cattolici dem e che finora non e' stata presa in considerazione dal governo ma che qualora la situazione dovesse rimanere difficile da gestire non viene piu' del tutto esclusa. Durante la riunione, alla quale hanno partecipato una quarantina di senatori del Pd, i cattolici dem, spiegano fonti parlamentari, hanno chiesto che il partito non prenda alcuna posizione sul tema della stepchild adoption e ribadito che nel Paese e' forte la domanda di uno stralcio sulle adozioni. Del resto il premier Renzi da tempo ha dato liberta' di coscienza ma la linea che per ora viene ribadita e' quella del no allo stralcio e di cercare ancora una mediazione sulla stepchild (si lavora ancora per circoscriverla) per avvicinare i centristi ed evitare di dipendere dai Cinque stelle. Il senatore Marcucci ha sottolineato la necessita' che il partito assicuri un'unita' al voto finale. "Il Parlamento e' sovrano, decidera' l'Aula", ha poi spiegato. Al momento l'obiettivo e' quello di lavorare sulla 'stepchild ristretta', ribadendo in maniera ancora piu' forte il no alla pratica dell'utero in affitto. Alcuni cattolici dem, pero', potrebbero dire no al voto finale qualora non venisse stralciata la norma sulle adozioni per il figlio del partner. Intanto il centrodestra si e' ricompattato sul no al ddl Cirinna': lo ha spiegato Berlusconi ai gruppi. L'unica favorevole al testo, riferiscono fonti azzurre, e' rimasta Stefania Prestigiacomo. "Dobbiamo assolutamente comunicare bene la nostra posizione: noi siamo favorevoli alle unioni civili ma non al progetto di legge Cirinna' perche' questo presenta troppe criticita'". Lo ha detto Silvio Berlusconi incontrando stasera i gruppi parlamentari di Forza Italia.(AGI)
(13 gennaio 2016)