Roma - L'abrogazione del reato di clandestinita' potrebbe essere affrontata in un "pacchetto" più ampio che riguardi anche il tema dei rimpatri e del riconoscimento dei rifugiati. Questa la posizione espressa oggi dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervistato da Omnibus su la 7. "E' venuto avanti un ragionamento, in collaborazione con il Viminale, che preveda un intervento complessivo anche sul tema dei rimpatri, sui tempi del riconoscimento dei rifugiati - ha spiegato Orlando - e secondo me la questione dell'abrogazione del reato di clandestinità va posta in questo pacchetto. Fare un passaggio in cui si dà un messaggio univoco - ha rilevato il guardasigilli - con rimpatri e riconoscimenti più semplici, e si toglie questo simulacro di reato, è un modo di arrivare ad un risultato ed evitare strumentalizzazioni".
RIFORME COSTITUZIONALI - Un "voto per chiudere una lunga transizione , perché di superare il bicameralismo si parla da decenni ". Cosi' il ministro Andrea Orlando affronta il tema del referendum sulle riforme costituzionali . "Sarà interessante vedere come presidenzialisti di vecchia data saranno nel comitato per il 'no' - ha aggiunto Orlando - voglio vedere quali saranno le argomentazioni per difendere un sistema che tutti riconoscono che oggi non sa dare risposte. Gli italiani devono valutare quale è la risposta in gioco: il Paese - ha rilevato il ministro - non può permettersi di prolungare una transizione democratica che è durata così tanto , si rischia di non chiuderla più". (AGI)
(12 gennaio 2016)