Roma - "Lunedi' 11 gennaio la Camera vota la quarta lettura delle riforme costituzionali. Poi toccherà al Senato e nel mese di aprile il voto finale ancora della Camera. Quindi, ragionevolmente, a ottobre il referendum finale. Saranno semplicemente gli italiani, e nessun altro, a decidere se il nostro progetto va bene o no". Lo afferma Matteo Renzi nella sua e-news.
Renzi difende poi la scelta, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine d'anno, delle "con i gufi che tanta attenzione hanno suscitato" e, nell'ultima versione della e-news, aggiunge che "se i media dedicassero ai risultati ottenuti dal governo anche solo la metà dello spazio che impiegano per analizzare sociologicamente l'utilizzo dei gufi nella mia comunicazione sarebbe fantastico!".
Il premier ricorda inoltre che "martedi' 19 gennaio il governo va alla Camera sulla base dell'ennesima mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni" e annuncia che "mi presentero' personalmente a Montecitorio per illustrare nel dettaglio che cosa abbiamo fatto sino ad oggi e cosa intendiamo fare".
"Una mozione di sfiducia - ricorda il presidente del Consiglio - è un atto molto impegnativo e solenne: per rispetto ai deputati e ai cittadini parleremo con molta chiarezza e determinazione".
"2016 ANNO COMPLICATO" - Il 2016 si annuncia molto complicato a livello internazionale. Le notizie di questi primi giorni ci consegnano un quadro globale frastagliato e con tensioni diffuse, anche vicino a casa nostra. L'Italia c'è e farà la sua parte, con la professionalità delle proprie donne e dei propri uomini e insieme all'impegno degli alleati", assicura ancora Renzi nella e-news.
"Sarà un anno, tra l'altro, che si chiuderà - annota il presidente del Consiglio - con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti che dovranno individuare il successore di Obama, eredità molto rilevante". Renzi allega il video "molto bello", di uno dei discorsi "piu' difficili e piu' belli di Obama, quello sulle armi qualche giorno fa alla Casa Bianca". Quanto alle cose di "casa nostra", il presidente del Consiglio torna a ribadire che "la disoccupazione continua a scendere. Quando siamo arrivati al governo, era al 13,2%. Adesso i disoccupati diminuiscono e, secondo i dati Istat di ieri, ci assestiamo all'11,3%. Mi sembra un progresso molto significativo frutto del JobsAct che pure era stato tanto criticato: le riforme, se fatte bene, servono e questi dati sono un'ulteriore conferma".
"Mi colpisce molto - aggiunge - come per alcuni commentatori i buoni risultati dell'economia italiana dell'anno appena trascorso non dipendano dal Governo, ma da fattori esterni quali il calo del petrolio o gli interventi della BCE. Ne abbiamo già parlato in passato. Ma giusto perchè restino agli atti i numeri, ecco un piccolo dato: confrontiamo lo spread italiano e spagnolo rispetto a quello tedesco sui BTP e BONOS decennali Il 31 dicembre del 2014, spread Spagna 100, spread Italia 128 Il 31 dicembre del 2015, spread Spagna 117, spread Italia 96 Eppure entrambi i Paesi avevano gli stessi 'fattori esterni', a cominciare da BCE e petrolio". "Ma l'Italia oggi - scrive ancora Renzi - è piu' stabile politicamente e ha fatto le riforme a lungo rinviate, dunque è piu' credibile. Se tutto dipendesse dai fattori esterni il rapporto Spagna-Italia sarebbe sempre lo stesso".
(9 gennaio 2016)