- Roma - Tiene ancora banco la polemica sulla disciplina delle unioni civili, con il delicato tema delle adozioni che spacca trasversalmente gli schieramenti. "Si vuole squalificare l'essenza della famiglia, della genitorialità, del concetto stesso di maternità, spianando la strada alla pratica dell'utero in affitto", attacca FI con la deputata, leader del Giovanile 'azzurro', Annagrazia Calabria. "Partito per rottamare la vecchia classe dirigente del Pd - conclude - Renzi ha finito per rottamare i nostri valori e i pilastri del nostro assetto sociale".
Vero è che anche dalla maggioranza arrivano voci critiche. "Non vi è dubbio che già oggi coppie eterosessuali sterili possono aggirare il divieto italiano dell'utero in affitto andando in Paesi esteri le cui legislazioni consentono questa pratica. Trovo pazzesco che questa argomentazione possa venire usata per dire che, allora, non si può negare anche alle coppie omosessuali questa possibilità di aggiramento della legge italiana che diverrebbe pure per loro possibile attraverso il grimaldello della stepchild adoption".
E' Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta Civica, a rilevare allora che "sarebbe molto più serio e onesto proporre di votare direttamente la regolarizzazione di questa pratica anche nel nostro Paese, cosa che naturalmente non viene fatta nella consapevolezza che la stragrande maggioranza sarebbe contraria".
"Sul resto della legge delle unioni civili - conclude Zanetti - nulla da dire e giusto procedere speditamente, ma sulla stepchild adoption quella che si sta facendo non è una coraggiosa operazione sui diritti civili, bensi' una operazione furbetta che, in quanto tale, non ci piace e non condividiamo".
"Sulla stepchild adoption stiamo andando a un muro contro muro che non serve a nessuno", avverte il leader dei Moderati, eletto nel Pd, Giacomo Portas. "Basta vedere come la natura abbia previsto che i figli nascono da un uomo e una donna, per capire che quell'articolo della legge sulle unioni civili è una forzatura", ammonisce. "Se il ddl dovesse rimanere immutato, al suo arrivo alla Camera, su quel punto - avverte - voterò no. Sono convinto che serva dare molti più diritti di adesso alle coppie omosessuali, ma per me la genitorialità non rientra tra quelli".
E sull'argomento di pronuncia, nel giorno del suo addio al Movimento, l'ex 'ideologo' di riferimento di M5S, Paolo Becchi, tra l'altro, pronosticando che "sulla votazione del ddl Cirinnà ci sarà l'accordo tra Renzi e l'M5S, il quale finisce cosi' a fare nuovamente - accusa - da stampella al governo, quando invece sarebbe andato incontro a grosse difficoltà".
(5 gennaio 2016)