Roma - Come ampiamente prevedibile, la Camera ha detto no alla mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti di Maria Elena Boschi, ministro per i rapporti con il Parlamento il cui padre risulta coinvolto nel caso della Banca Etruria.
Vestita di nero, la Boschi ha preso la parola in Aula dopo le 10 per ribadire i suoi affetti e per negare che la Banca Etruria fosse la banca di famiglia. Per sottolineare, poi, nell'ordine: "non ho mai favorito amici o miei interessi"; "Non vi consento di mettere in discussione la mia onesta', non ve lo consento io e non ve lo consente la realta' dei fatti che e' molto piu' forte del pressapochismo e della demagogia"; "Io come ministro sono stata sempre dalla parte delle istituzioni, non ho mai favorito la mia famiglia, non ho mai favorito i miei amici. Non ho tutelato la mia famiglia, questo governo ha tutelato le istituzioni".
Oltre a cio', un proverbiale "chi sbaglia paga", riferito al genitore. E, in ogni caso, si tolga certi uzzoli dalla testa chi crede che il governo esca indebolito da questa storia.
L'esito, si diceva, era scontato, soprattutto in considerazione della maggioranza assoluta detenuta dal Pd a Montecitorio e dal fatto che FI non ama le sfiducie individuali.
Interessante piuttosto il fatto che sulla questione si allarga il divario tra Sinistra Italiana e Pd, con la prima che vota insieme ai grillini. Sullo sfondo un dialogo, da oggi meno facile, in vista delle amministrative di primavera. Commenta il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: ogni giorno siamo piu' lontani. Da Bruxelles, invece, Renzi sentenzia lapidario: "Si e' trattato di un clamoroso boomerang da parte del M5s. Questo governo ha salvato un milione di risparmiatori"
(18 dicembre 2015)