- Roma - Due mozioni di sfiducia delle opposizioni per l'intero governo, sulla vicenda delle banche popolari, e per il ministro Maria Elena Boschi, per il presunto conflitto di interessi sulla vicenda della Banca Etruria di cui il padre è stato vicepresidente per otto mesi.
E in Parlamento ci si prepara alla battaglia. Con Salvini che attacca a testa bassa il presidente del Consiglio definendolo "un infame che parla di sciacalli che si approfittano dei morti", dice riferendosi al pensionato suicida dopo aver perso i suoi risparmi in banca. "La morte del pensionato è colpa sua", sottolinea il leader del Carroccio, secondo il quale "c'è un legame diretto tra il governo e la morte di Luigino D'Angelo", perche' quel suicidio "è frutto di una scelta del governo" e quindi "è colpa di Renzi, ce l'ha sulla coscienza. Non c'e' dubbio".
Salvini non risparmia neanche il ministro Boschi, chiedendo "il blocco e sequestro dei beni della sua famiglia, da tenere in garanzia della vedova e dei truffati". Si diceva della battaglia parlamentare, e Salvini è convinto che "il Pd salverà la poltrona della Boschi. Abbiamo già pronta la sfiducia anche al presidente del Consiglio con l'auspicio di trovare il sostegno di tutte le opposizioni. Mandiamo a casa Renzi e tutto il suo governo".
La mozione di sfiducia al governo sarà presentata da "tutto il centrodestra unito, alla Camera come al Senato", spiega Renato Brunetta. "Boschi e' solo una figlia di questo governo, una figlia in conflitto di interessi, ma chi ha i piu' grandi conflitti di interessi e' il presidente Renzi. Primo perche' e' abusivo, non ha mai vinto le elezioni, ha solo vinto delle primarie taroccate, secondo perche' si basa su maggioranze frutto della compravendita politica di parlamentari. Inaccettabile".
All'attacco anche Beppe Grillo, il cui movimento ha già presentato due mozioni di sfiducia alla Boschi sia alla Camera che al Senato: "Boschi se fosse Cancellieri si sarebbe dimessa. All'epoca della mozione di sfiducia del M5S contro la ministra Cancellieri per un favore alla famiglia Ligresti, la Boschi (all'epoca semplice parlamentare) disse che se fosse stata al suo posto si sarebbe dimessa, se invece i favori restano in famiglia con un conflitto di interessi palese non si dimette. Son tutti dimissionari con le poltrone degli altri".
Ma la maggioranza fa quadrato e difende il ministro e l'operato dell'esecutivo. Soprattutto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "la ministra Boschi uscira' alla grande da questa questione perchè non c'e' nulla da nascondere. Ci preoccuperemo innanzitutto di
salvaguardare le persone piu' deboli - spiega ancora il ministro per quanto riguarda i piccoli risparmiatori - sia dal punto di vista della conoscenza dell'oggettiva conoscenza del rischio a cui andavano incontro sia dal punto di vista patrimoniale".
Per il Pd "la mozione di sfiducia e' priva di qualsiasi fondamento giuridico e politico. Per questo credo sia meglio calendarizzarla, discuterla e respingerla al piu' presto", dice la vicepresidente della Camera, Marina Sereni. "Man mano che si deposita il polverone delle polemiche strumentali, sulla vicenda delle banche alcuni punti cominciano a chiarirsi" continua. Ed elenca: "Primo: e' indispensabile che gli organi competenti facciano chiarezza ed individuino responsabilita' e colpe, dirette e indirette, sia nella gestione che nelle attivita' di vigilanza e controllo. In questo senso, oltre il lavoro della magistratura, una commissione parlamentare di inchiesta puo' essere uno strumento utile e opportuno. Secondo: nel rispetto delle regole una misura di sostegno e aiuto verso gli investitori piu' deboli colpiti dal fallimento delle banche sara' inserita nella Legge di Stabilita'. Terzo: le scelte del governo erano le uniche possibili per salvare migliaia di posti di lavoro e un numero elevatissimo di risparmiatori". Ultimo punto, conclude Sereni: "Il tema di come si gestiranno nel futuro le sofferenze bancarie meriterebbe una riflessione adeguata nelle prossime settimane anche per portare in Europa una posizione italiana consapevole, frutto di un confronto pacato e serio tra le forze politiche e le diverse istituzioni coinvolte".
Alle parole di Matteo Salvini risponde a muso duro anche Ernesto Carbone (Pd): "Salvini parla di banche dall'alto dell'esperienza del fallimento di Credieuronord, banca della Lega su cui giravano i soldi della truffa delle quote latte costata, peraltro, agli italiani 4.5 mld di multe europee", "tralasciamo poi lo spettacolo allucinante e squallido offerto da chi, come Salvini, cerca di strumentalizzare la morte, indegno corollario della pochezza politica del
personaggio".