(AGI) - Roma, 11 dic. - Botta e risposta tra Roma e Bruxelles, sui migranti. L'Ue ha richiamato pesantemente l'Italia per la mancata identificazione di coloro che sbarcano sulle coste. La Commissione europea ha confermato di avere inviato all'Italia una lettera di messa in mora per la mancata applicazione del regolamento sulla registrazione dei migranti con la presa di impronte digitali (Eurodac). Si tratta del primo passaggio della procedura di infrazione. La Commissione ha ricordato di aver inviato lettere amministrative a Roma già a ottobre, per chiedere di garantire la corretta applicazione del regolamento Eurodac (le impronte digitali devono essere raccolte e trasmesse al sistema centrale entro 72 ore): "Dopo due mesi non si è risposto in modo efficace alle preoccupazioni", di qui la decisione dell'esecutivo comunitario di estrarre il 'cartellino giallo'. La lettera è stata inviata anche a Grecia e Croazia, che però sembrano avere posizioni meno inefficienti. Secondo fonti Ue, fra il 20 luglio e la fine di novembre sono arrivati in Italia 65.050 migranti ma solo di 29.176 fra questi sono stati correttamente trasmessi i dati, e in particolare le impronte digitali, al sistema Eurodac.
Nello stesso periodo, in Grecia sono giunti 492.744 migranti ma i dati trasmessi al sistema comune europei sono quelli di 121.325 persone. Il premier, Matteo Renzi, ha contrattaccato lamentando che è l'Ue a non fare abbastanza per questa emergenza: "Qualcosa si è mosso ma l'Europa non sta facendo tutto quello che può. L'Italia non ha bisogno dell'Europa, è l'Europa che non può tradire se stessa e i suoi ideali, e la sua dignità. E non basta lavarsi la coscienza dando un po' di soldi a qualche Paese". Per il presidente del Consiglio, "non possiamo farci passare addosso, come se niente fosse, quello che avviene nel Mediterraneo. In Italia non ci lasciamo emozionare per un momento come fa qualche collega europeo che poi si dimentica. Noi facciamo in modo diverso da altri Paesi che strillano dopo la tragedia e poi si dimenticano. Noi vogliamo dare sepoltura e vorremmo soprattutto che non ne morissero più".
Eurostat ha fatto sapere che nel terzo trimestre del 2015 le domande di asilo nell'Ue sono state 413.815, quasi il doppio rispetto ai mesi precedenti quando le richieste erano state 213.200. Il boom riguarda in particolare i siriani (138.000) e gli iracheni (44.500), il cui numero di richiedenti asilo è più che triplicato mentre per gli afghani si è raddoppiato arrivando a quota 56.500. Più della metà delle richieste sono state presentate a Germania e Ungheria, che con le 108.000 ricevute si attestano ciascuna al 26%, seguite dalla Svezia (42.500, pari al 10%), dall'Italia (28.400, 7%) e Austria (27.600, 7%). Le polemiche non fermano gli sbarchi. Sono 179 i migranti giunti a Pozzallo dalla nave 'Corsì della Guardia costiera: eritrei, somali e nigeriani. A Smirne, in Turchia, la procura ha chiesto la condanna a 35 anni di reclusione per gli scafisti sospettati di essere i responsabili del naufragio in cui perse la vita il piccolo Aylan Kurdi, il bimbo siriano trovato morto sulla spiaggia turca di Bodrum.