AGI - È giunto alla sedicesima edizione l’ Eni Award, che ha celebrato la consueta cerimonia di premiazione al Palazzo del Quirinale il 15 ottobre, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei vertici dell'azienda energetica. Questi premi sono un punto di riferimento internazionale per la ricerca su energia e ambiente e rinnovano ogni anno l’impegno di Eni per la sostenibilità e la transizione energetica. Dalla sua istituzione nel 2008, le candidature al premio sono state più di 11.000. La Commissione Scientifica, che ha valutato le ricerche presentate, è composta da scienziati che appartengono ai più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale e negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel.
Ecco chi sono i 30 vincitori dell’edizione 2024. Per la sezione Transizione Energetica, rivolta a ricerche nel campo dell’efficienza energetica nonché della cattura, utilizzo e sequestro dell’anidride carbonica, il premio è stato assegnato a Marc Fontecave del College de France (Francia). La sua ricerca è finalizzata allo sviluppo di tecnologie per la valorizzazione della CO2 come fonte alternativa di carbonio per la produzione di composti di elevato interesse industriale. Ispirandosi ai sistemi biologici, Fontecave ha sviluppato sistemi catalitici innovativi, caratterizzati da elevata efficienza e selettività, impiegati in processi di riduzione elettrocatalitica della CO2 alimentati da energia elettrica rinnovabile.
Nella sezione Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, il premio è stato assegnato a Nam-Gyu Park della Sungkyunkwan University (Corea del Sud) per la sua ricerca sulle celle solari a base di perovskite allo stato solido. Con il suo lavoro, il professor Park ha contribuito alla ricerca e allo sviluppo di una classe di nuovi materiali per dispostivi fotovoltaici che, in un breve lasso di tempo, hanno dimostrato progressi in termini di efficienza e stabilità mai registrati per nessun’altra tecnologia solare, superando anche quelle del silicio. Diventeranno i protagonisti del mercato energetico nei prossimi anni.
Nella sezione Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicata a valorizzare l’innovazione scientifica e tecnologica per la tutela e l’uso sostenibile delle risorse naturali, il premio è stato assegnato a Holger Braunschweig della Julius-Maximilians-Universität Würzburg (Germania) per la sua ricerca relativa alla riduzione di rifiuti e di elementi tossici nella reazione di funzionalizzazione diretta dell’azoto mediante l’uso di elementi leggeri invece dei metalli di transizione. Il professore tedesco ha dimostrato che alcuni elementi leggeri, come il boro, possono facilitare reazioni che finora avvenivano solo mediante l’utilizzo di metalli pesanti tossici. In particolare, la sua ricerca ha ottenuto significativi risultati per convertire l’azoto molecolare in ammoniaca. Questa scoperta permette di evitare costose fasi di purificazione che producono rifiuti e risparmiare notevoli quantità di energia, prevenendo anche i problemi ambientali e sanitari associati a molti metalli tossici.
Giovani ricercatori e talenti dall'Africa
Per la categoria Giovane Ricercatore dell’Anno, i riconoscimenti sono stati assegnati a Elvira Spatolisano, ricercatrice presso il Politecnico di Milano, dove ha condotto uno studio per la valorizzazione dell'idrogeno solforato, un composto spesso presente nel gas naturale. E a Stefano Toso, che ha condotto un dottorato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, studiando gli alogenuri metallici, una nuova classe di semiconduttori con eccellenti proprietà fotovoltaiche.
Per la sezione Giovani Talenti dall’Africa sono stati conferiti quattro premi: a Favour Agbajor, della Durban University of Technology (Sud Africa); a Petra Kienyiy Chui, della Egerton University (Kenya); a Lakhdar Hamidatou, della Ecole Nationale Polytechnique de Constantine (Algeria); a Nomthandazo Precious Sibiya, della Durban University of Technology (Sudafrica). Riceveranno una borsa di studio per frequentare un corso di dottorato presso prestigiosi atenei italiani per approfondire le loro idee innovative elaborate nella tesi di laurea magistrale.
Innovazione e imprenditorialità sostenibili
Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che premia i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici di Eni, sono stati premiati: Cristina Bonanomi, Rino Bonetti, Silvia Pavoni (Eni), Davide Moscatelli, Edoardo Terreni (PoliMI) per l’idea brevettuale relativa ad un processo di produzione di bio-olio a partire dalla lignina; Samuele Gori, Luigi Colombo, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Rita Ponzo, Riccardo Borgomaneri, Francesca Galimberti (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa “Bio-Slurry”, un processo a un solo stadio per convertire bio-feedstock altamente contaminati in prodotti di valore; Carla Lazzari, Gabriele Bianchi, Davide Deriu, Lino Carnelli, Tamara Passera, Stefano Cardamone, Giuseppe Sabetta, Mirko Barbavara, Nicola Mancini (Eni) per la soluzione tecnologica del sistema di stoccaggio di energia termica Eni TES (Thermal Energy Storage).
Assegnata inoltre la Menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” a tre startup innovative e sostenibili: HBI - Human Based Innovation di Bolzano, che ha sviluppato e brevettato una tecnologia per il trattamento dei fanghi di depurazione in maniera circolare; SLY di Santa Caterina dello Ionio (Catanzaro), che ha sviluppato tecnologie AI all'avanguardia per l'identificazione e la classificazione ultra-precoce degli incendi boschivi; RarEarth di Milano, che ha sviluppato un processo chimico innovativo per il riciclo di terre rare da motori elettrici di veicoli a due ruote.
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