AGI - Désirée Farletti è co-founder di Reco2, una start up che trasforma gli scarti industriali in materiali innovativi per la bioedilizia: l’idea è nata dal disagio provato nel vedere l’ennesimo rogo in una discarica di rifiuti nella sua terra, il Frusinate. Un disagio condiviso con amici che sono diventati anche i suoi soci. Questa storia è diventata un’impresa innovativa nel campo dell’economia circolare. La dimensione locale ha ispirato anche Luigi Corvo, co-founder della start up Open Impact, che misura con piattaforme digitali l’impatto sociale di un’attività imprenditoriale. Luigi con i suoi soci si è lasciato ispirare da un piccolo paese del Cilento, Vatolla, in omaggio a Giambattista Vico autore de “La Scienza nuova”, che era solito soggiornare in questo borgo.
Come l’impresa di Alessia Lucentini, co-founder e Ceo di Lit, che si occupa di sostenibilità attraverso il monitoraggio smart dei consumi elettrici domestici: l’idea è nata durante gli studi universitari fuori sede notando i costi molto alti delle bollette. La soluzione pensata è quella di sapere quanto consuma ogni elettrodomestico per risparmiare non solo energia, ma anche per essere più sostenibili, riducendo le emissioni. Ma c’è anche chi – come Nicolò Verardi, co-founder e Ceo di ReHouseit, è partito dall’azienda agricola di famiglia per inventare un recupero degli scarti industriali, sviluppando materiali innovativi e sostenibili per l’edilizia.
Poi c’è la storia di Alessandra Accogli, co-founder e Ceo di Sinergy Flow, startup che si occupa di produrre batterie innovative per l’accumulo di energia di lunga durata, partendo dal recupero dello zolfo, prodotto di scarto in molti processi industriali. Raffaele Nacchiero, co-founder e Ceo di AraBat, si occupa, invece, di riciclare le batterie al litio insieme agli scarti biologici e Umberto Napoli, co-founder di Fourgreen, vuole rendere la distribuzione del settore horeca (acronimo di alberghi, ristoranti e bar) a impatto zero.
Ogni storia parte da un punto zero. Quel momento magico in cui inizia l’avventura: trovare una soluzione innovativa per risolvere un problema reale. E’ quello che è successo anche alle startup incubate e accelerate da Joule, la scuola di Eni per l'impresa. In ogni puntata del podcast “Da 0 a 100” viene raccontata, direttamente dai fondatori, la storia d’impresa per arrivare al successo.
Ascolta le puntate del podcast “Da 0 a 100”
Storie di valore
Le startup innovative in Italia, a fine terzo trimestre 2022, sono 14.708, secondo i dati censiti dal ministero per le Imprese e il Made in Italy, InfoCamere, Unioncamere e Mediocredito Centrale. Il report mostra un forte incremento del valore medio della produzione di queste realtà, pari a circa 211.000 euro (47.000 in più rispetto al secondo trimestre). In aumento anche l'attivo medio, pari a poco più di 408.000 euro, circa 20.000 in più rispetto alla precedente rilevazione. La produzione complessiva ammonta a 2.068.143.474 euro, un dato superiore di quasi 700 milioni rispetto a quello registrato al termine del trimestre precedente.
Ricordiamo che quando parliamo di startup non stiamo facendo riferimento a un’azienda standard, ma a una realtà d’impresa innovativa, caratterizzata da un modello di business scalabile associato a un alto grado di incertezza, in quanto operante in settori emergenti. Cosa la distingue? L’orientamento all’innovazione e alla soluzione di nuove esigenze di mercato. Oltre al muoversi e crescere velocemente trovando finanziamenti per “accelerare” il modello di business. Per questo motivo, le storie di startup sono affascinanti: giovani imprenditori con un business model valido e ben organizzato, realizzato da team con persone competenti ed entusiaste del progetto. E con un aiuto esterno spesso risolutivo se non indispensabile.
Come nel caso di Joule, la scuola di Eni per l’impresa, che supporta la crescita di imprese sostenibili nell’ambito della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare, con percorsi di formazione e programmi di accelerazione. Un ecosistema in cui si dà spazio alle nuove visioni del futuro, attraverso lo sviluppo di competenze e strumenti chiave per l’accelerazione di una startup, l’accesso a challenge e opportunità concrete e un network di formatori e docenti d’eccellenza. Le prossime storie sono quelle di Beaware, Ricehouse, Circular Technologies, Bi-Rex, ReLearn, Bufaga, Pixies e Pipein.
Ascolta tutte le puntate del podcast “Da 0 a 100” sulla sezione dedicata del sito di Joule.
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