Cambiamento climatico, crescita inclusiva, sostegno alle filiere produttive, innovazione e digitalizzazione. Sono queste le priorità, i 4 pilastri, del nuovo piano triennale strategico di Cassa Depositi e Prestiti varato il 25 novembre e presentato dal nuovo amministratore delegato Dario Scannapieco (nella foto di apertura a sinistra, a destra il presidente Giovanni Gorno Tempini).
Si punta a impegnare 65 miliardi nel triennio 2022-2024, con un incremento del 5% rispetto al piano precedente, con un’attivazione di investimenti stimati a 128 miliardi complessivi (+14% sul periodo precedente). Una crescita, promettono da Cassa, che sarà costante nell’arco di attuazione del nuovo piano e che punta a generare un forte impatto a livello economico e sociale, con effetti positivi concreti e tangibili per imprese, pubblica amministrazione e famiglie.
"Il nuovo piano non una è lista di azioni dettagliate, anche se ci sono aree previste di intervento, né un elenco di buone intenzioni, ma uno strumento che dà le indicazioni per l'operatività presente e la direzione per i prossimi anni", commenta il presidente di Cassa Depositi e Prestiti Giovanni Gorno Tempini (nella foto a sinistra). Un piano che “guarda al futuro con grande senso di responsabilità e di consapevolezza delle nostre capacità e dei nostri obiettivi: essere sempre più un volo per lo sviluppo sostenibile del Paese e realizzare un impatto significativo a livello economico, sociale e ambientale”.Giovanni Gorno Tempini, presidente Cdp
Alle sfide del cambiamento climatico, crescita inclusiva, sostegno alle filiere produttive, innovazione e digitalizzazione corrispondono 10 campi di intervento per Cassa, che baserà il proprio impegno sul rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo sostenibile, intercettando anche molte delle missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
La strategia operativa: parla l’ad Scannapieco
Nel dettaglio, la strategia operativa si basa su tre grandi pilastri trasformativi, che impatteranno in modo trasversale l’attività di CDP. Il primo si basa su una attività di analisi strategica e settoriale, centrata anche sulla individuazione dei ritardi da colmare e sulle best practice internazionali per l'adozione di specifiche politiche di finanziamento e investimento (policy). Tali policy saranno una guida ex-ante alle decisioni e permetteranno la misurazione ex-post dell'impatto, in termini sociali, economici e ambientali grazie all'introduzione di un nuovo modello di funzionamento. L'intera operatività sarà basata quindi su criteri di selettività delle operazioni esaminate. Per questo, Cdp punterà al rafforzamento delle capacità di analisi e alla creazione di Competence Center specializzati per aree tematiche, anche grazie all'attrazione di nuovi talenti: Sviluppo e rigenerazione urbana, Risorse naturali energia e ambiente, Trasporti, Infrastrutture sociali, Innovazione e digitalizzazione.
Il secondo pilastro è il deciso rafforzamento dell'advisory e della gestione di fondi pubblici, nazionali ed europei, soprattutto a beneficio della pubblica amministrazione (PA), e con l'intento di orientare gli investimenti verso progetti di qualità. Il terzo pilastro è legato al ruolo di Cdp come Istituto di Promozione e Sviluppo attraverso l'offerta di strumenti finanziari a disposizione di imprese e PA in modo da coprire ogni necessità nel ciclo di vita di un'azienda o di un progetto, con una forte azione rivolta alla cooperazione internazionale e alla finanza per lo sviluppo. L'azione di Cdp dovrà essere addizionale e complementare rispetto alle altre forme di finanziamento disponibili, inclusiva e non divisiva nei confronti del mercato.
La “nuova” Cassa cambierà strategia di operatività specializzandosi sull’analisi strategica e settoriale per l’adozione di specifiche politiche di finanziamento e investimento. Per quanto riguarda l'equity “rimarremo azionisti stabili a sostegno delle infrastrutture o asset strategici del Paese”, ha specificato Scannapieco aggiungendo che per quanto riguarda gli asset non strategici “si entra, si aiuta, ma una volta raggiunto l'obiettivo si esce”. Per quanto riguarda il settore immobiliare, oltre a proseguire l’impegno nel settore del turismo, si punterà su Social, Senior e Student housing con l’obiettivo di realizzare un forte impatto sul territorio grazie alla partnership con le Fondazioni di origine bancaria. Nel complesso, la gestione del portafoglio immobiliare si baserà su criteri di valorizzazione o vendita diretta, con principi di trasparenza e massimizzazione del valore.
Scopri il Piano Strategico 2022-2024 di CDP nel dettaglio: guarda la presentazione